
Voulez-vous Facebook avec moi?
Dati sconcertanti sull’uso dei social network: una discreta percentuale di soggetti intervistati ha dichiarato di controllare il proprio profilo, anche durante un rapporto sessuale
di Nadia Galliano
Altro che mal di testa o stanchezza psico-fisica: le reti sociali stanno ormai spodestando le motivazioni più inflazionate per evitare il sesso.
L’allarme arriva da oltreoceano: secondo un sondaggio su circa un migliaio di persone, condotto dalla californiana Retrevo, il 7% degli utenti ha dichiarato di visualizzare i propri messaggi elettronici, anche durante il sesso. Ed il dato sale all’ 11%, se si prendono in considerazione solamente gli under 25.
Il 40% degli intervistati ha inoltre dichiarato di leggere i propri messaggi, appena arrivati, anche durante situazioni ufficiali o delicate. Durante il giorno, il 12% controlla il proprio profilo ogni due ore, e la percentuale sale al 18% tra chi ha meno di 25 anni. Tra i giovani, inoltre, il 20% aggiorna la propria pagina alcune volte al giorno e il 23% almeno una volta nelle 24 ore. Sei su dieci, quindi, hanno quotidianamente un rapporto, col proprio social network di fiducia.
Tra gli under 25, inoltre, il 49% dichiara di non essere minimamente disturbato dal ricevere un messaggio, mentre sta mangiando o si trova in bagno, ed un 22% anche durante una riunione di lavoro.
Qualcuno potrebbe pensare che, almeno durante la notte, questo bisogno di contatti col mondo si acquieti, e invece non è così: circa il 50% dei soggetti intervistati afferma di risvegliarsi ed aggiornare i propri profili su Facebook, Msn e/o Twitter, dopo essere andato a dormire, o come prima azione il giorno successivo, al risveglio. Tra gli under 25, il 19% si connette appena sveglio, il 18% lo fa prima di essere sceso dal letto ed il 28% addirittura stando ancora sotto le coperte, grazie al proprio iPhone.
Per uno su quattro, inoltre, questi nuovi social network hanno ormai sostituito i quotidiani e la televisione, riguardo il fabbisogno personale di notizie mattutine. Dai dati raccolti, a questo punto, appare chiaro come l’uso incontrollato di questi nuovi social network stia ormai diventando la nuova droga del millennio.
E purtroppo, la dipendenza dalle reti sociali ha già incominciato a diffondere nuove patologie, dette “Internet Addiction Disorders”, legate appunto all’eccessivo uso del mondo virtuale: al Policlinico Gemelli di Roma, è stato addirittura aperto un reparto dedicato alla cure delle persone affette da questo nuovo disturbo.
C’è da chiedersi se l’uso di un social network possa davvero valere la perdita della propria sanità mentale. Come sempre, in medio stat virtus: la virtù (ed in questo caso, il buon senso) sta nel mezzo. Meglio, forse, rallentare la propria sete di conoscenza del mondo virtuale, a favore della propria salute mentale: in fondo, come diceva Socrate, saggio è colui che sa di non sapere.
Certo è allucinante! a cosa siamo arrivati.. bah!