
VIDEO Raid aereo su Lugansk. Continua la strage in Ucraina
I blitz delle milizie di Kiev nell’est secessionista dell’Ucraina non apprestano a fermarsi e pare che la guerra, ormai in corso, abbia portato, nelle ultime 24 ore, all’uccisione di circa trecento miliziani filorussi e al ferimento di altri cinquecento anche se, al momento, le cifre non sarebbero ufficiali; Kiev attesta invece la morte di due soldati, mentre altri 45 sarebbero rimasti feriti.
L’ATTACCO AEREO DI LUGANSK - In queste ore, però, sta circolando sul web un importante e scioccante video che testimonia il raid avvenuto lunedì a Lugansk, città sud-orientale dell’Ucraina, autoproclamatasi Repubblica Popolare di Lugansk, e che ha ucciso numerosi civili, distrutto abitazioni, automobili ed il municipio della città stessa. Il governo di Kiev, inizialmente, ha negato che il raid fosse opera delle sue milizie, affermando che gli innumerevoli danni provocati dall’assalto fossero causati da un arma anti-aerea scagliata dai miliziani; le riprese, invece, testimoniano invece il reale susseguirsi degli eventi, palesando così l’assalto aereo realizzato da un Sukhoi 25 dell’aviazione di Kiev, che ha utilizzato dei razzi, definiti “a saturazione”.
LE IMMAGINI DI UNA GUERRA ORAMAI COMINCIATA - Il video, che contiene immagini forti e che potrebbero urtare la sensibilità di molti, riprende l’assalto aereo e mostra la distruzione di case ed auto, esplosioni di fronte a parchi pubblici e tutto ciò che una guerra porta all’interno di una qualsiasi città: morte e totale devastazione. Il filmato mostra inoltre, senza mezzi termini, quel che sta accadendo in Ucraina e attesta i danni provocati dalla guerra, soprattutto dannosa per i civili, vittime prime degli attacchi e dei conflitti.
LE VITTIME E LA RISPOSTA DI MOSCA - Il numero esatto dei morti non è attualmente stato accertato con chiarezza, ma secondo i filorussi il raid avrebbe causato almeno sette morti e molteplici feriti ancora chiusi all’interno del palazzo governativo; tra le vittime ci sarebbe anche il Ministro della Salute Natalia Arkipova, anche se la notizia non è ancora stata confermata.
Il governo di Mosca ha reagito immediatamente all’attacco di Lugansk, inviando tempestivamente, al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, una nuova proposta di risoluzione sulla crisi ucraina; il testo, come dice chiaramente Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri nel governo di Putin, «comprenderà, fra l’altro, la richiesta di una cessazione immediata delle violenze e l’avvio di negoziati» e, inoltre, è prevista la formazione di un corridoi che permetta ai civili «di abbandonare le zone di combattimento», per evitare nuove stragi.
Alessia Telesca