
VIDEO – Il caso delle baby squillo a Roma: le intercettazioni
Ieri sera la trasmissione Lucignolo 2.0 in onda su Italiauno ha presentato un lungo servizio relativo al caso delle baby squillo di 14 e 15 anni scoperte a Roma. La trasmissione ha ripreso le compromettenti conversazioni dei protagonisti della storia delle minorenni che tramite siti di incontri hot si vendevano a clienti facoltosi. «Allora questo 300. Viene alle 17 in piazza Fiume. Si chiama Andrea. Chiamatelo per conferma finale 335 16******. A dopo tesorucci», si legge nel testo di una delle conversazioni tra sfruttatore e baby squillo intercettate. «Quanto ci dà?», le risponde uno degli sfruttatori. «Aspetta che ci sto litigando. Comunque 330 dovrebbe essere», dice ancora lei.
«Bella descrizione – si sente in un altra conversazione -, mi servono foto dove si vede tutto il corpo, se hai anche sexy. Manda un video mi serve per vedere come ti sai muovere e presentare. Così domani se riesco a trovare un cliente so già come sei. Mandami foto sexy, con seno di fuori». Il servizio prosegue poi ci sono le descrizioni delle baby squillo, studentesse di IV ginnasio, fatte dalle coetanee del liceo: «Erano un po’egocentriche, non so come dire… un po’ anche esibizioniste. Mettevano in mostra… le forme», afferma una delle allieve dello stesso liceo ai microfoni di Lucignolo 2.0. «Mi sembrava molto spigliata e molto aperta», dice un’altra ragazza della scuola.
Poi proseguono le intercettazioni dei dialoghi tra ragazze e sfruttatori: «Se non conosci alberghi te ne trovo io qualcuno nelle vicinanze» dice uno degli uomini. «Ecco, non mi piace andare negli alberghi» risponde la ragazzina. «Ok, basta che li s****» è il commento dell’uomo.
I due principali sfruttatori del giro di baby prostituzione erano il caporalmaggiore dell’esercito Nunzio Pizzacalla e l’autista organizzatore di eventi Mirko Ieni. Tramite lo sfruttamento della prostituzione i due arrivavano a guadagnare una cifra attorno ai 600 euro al giorno. Gli sfruttatori controllavano le baby prostitute con appostamenti fuori dai luoghi di incontro con i clienti. Un giro di prostituzione ben organizzato: i due uomini segnalavano l’arrivo dei clienti, indicavano la tariffa e controllavano le baby squillo con sms e chiamate.
A scuola i compagni di classe notano un cambiamento nelle amiche: «Si era anche tatuata». «Frequentava strani giri». «Era diventata aggressiva», alcune dei commenti degli alunni del liceo. «Da maggio hanno cambiato tenore di vita, si vedeva che era successo qualcosa», raccontano gli amici del bar. Vestiti, borse, forse anche droga. I clienti finiti nell’inchiesta della Procura, intanto, negano. «Pensavo avessero 18 anni. Poi ho lasciato stare», dice uno di loro raggiunto al telefono da Lucignolo 2.0.
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Alberto Staiz