
Vertice in Vaticano, ma non si parla di Ici alla Chiesa
Il plauso dell’Unione Europea al momento sembra essere l’unica cosa concreta attorno alla proposta di far pagare l’Ici alla Chiesa per gli immobili di proprietà nei quali non si svolgono attività di culto. Già, perché nel vertice di ieri in Vaticano per ricordare i Patti Lateranensi, l’argomento non sembra neanche essere stato sfiorato.
Volti distesi all’interno di Palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata italiana presso la Santa Sede, con il cardinale Bertone, il presidente della Cei Bagnasco, il capo dello Stato Napolitano, il premier Mario Monti e gran parte del governo a scambiarsi i convenevoli di circostanza, senza che l’attesa questione dell’imposta comunale sugli immobili venga minimamente tirata in ballo.
Si potrà obiettare che forse non era la sede adatta, ma sicuramente la cerimonia per ricordare i Patti Lateranensi sembrava cadere a pennello in questo momento storico-politico in cui anche i privilegi della Chiesa iniziano a vacillare di fronte alla crisi economica.
Fuori da Palazzo Borromeo i Radicali sono rimasti in prima linea a protestare, con il segretario Marco Staderini che inneggiava ad una nuova Porta Pia e provocava monsignor Fisichella sulla catena e il crocifisso d’oro appesi al collo.
L’annuncio ufficiale della conclusione del meeting è stato dato dall’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco: «Il vertice è andato bene – ha detto – e si è parlato di tutto. Ma non di Ici». Un problema che coinvolge troppo i corpi e poco le anime, evidentemente.
Francesco Guarino