
Unione Europea, un passo in avanti verso l’anagrafe di cani e gatti
Con una risoluzione non vincolante, il Parlmento Europeo ha tracciato la strada verso l'istituzione di un'anagrafe unica per cani e gatti

Il Parlamento Europeo ha proposto l’introduzione di un meccanismo per la condivisione dei dati relativi a cani e gatti all’interno dell’Unione Europea (foto: tipresentoilcane.com
Il Parlamento Europeo ha adottato quest’oggi una risoluzione non vincolante relativa all’introduzione di un meccanismo di condivisione dei dati sulla registrazione di cani e gatti. Lo riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, sottolineando che la procedura, che si auspica verrà recepita da tutti i Paesi facenti parti dell’Unione, servirà a combattere il commercio illegale di cani e gatti, attraverso l’istituzione di un’anagrafe unica.
LE LACUNE DELL’UNIONE – In particolare, la risoluzione ha evidenziato che sebbene «la maggioranza degli Stati membri» abbia «già un certo livello di requisiti per la registrazione e/0 l’identificazione degli animali», la «maggior parte di questi database non sono ancora compatibili e c’è una tracciabilità limitata quando gli animali vengono spostati in tutta l’Ue. Una situazione che, qualora venisse riformata a dovere, porterebbe vantaggi notevoli sopratutto per gli animali, che, oltre ad essere commerciati illegalmente, vengono «spesso allevati in cattive condizioni, hanno avuto una scarsa socializzazione e sono maggiormente esposti al rischio di malattie».
LA SODDISFAZIONE “CON RISERVA” DELLA LAV – Grande soddisfazione è stata espressa dalla Lega Anti Vivisezione – Lav. «È un grandissimo risultato, già dal 2008 chiedevamo che l’Europa si dotasse di sistemi di identificazione e registrazione uguali per tutti i Paesi dell’Unione e una più rigida regolamentazione per la movimentazione degli animali d’affezione. Ora la Commissione Europea – prosegue il comunicato – dovrà dare seguito a questa risoluzione e sarà importante che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea dia il massimo supporto all’approvazione della nuova normativa». In particolare, è stato considerato che «la norma vigente adottata nel 2003 per agevolare lo spostamento degli animali d’affezione a seguito di familiari che viaggiavano per lavoro, vacanza, mostre o manifestazioni, veniva troppo spesso utilizzata, invece, per la movimentazione degli animali d’affezione.
Carlo Perigli