
Un Picasso da record per un’arte più forte della crisi
Il “Nudo, foglie verdi e busto” acquistato telefonicamente all’asta da Christie’s è il nuovo numero uno in assoluto nella classifica delle opere d’arte più pagate nella storia
di Adriano Ferrarato
Chissà cosa penserebbe adesso Marie Therese Walter se avesse saputo che un suo ritratto, dipinto in un solo giorno dal suo amante, sarebbe diventato un quadro da record. E chissà invece cosa potrebbe pensare il suo autore se fosse ancora in vita, ovvero il grande Pablo Picasso, che nel 1932 decise di disegnare la sua amata dopo una intensa notte di passione. Il suo “Nudo, foglie verdi e busto” è ora il numero uno nella classifica delle opere d’arte più pagate nella storia delle aste. Un illustre maestro che si afferma anche in questi tempi di grande crisi economica, segno della forza e dell’immortalità dell’arte.
E’ successo pochi giorni fa a New York da Christie’s, la casa d’aste più famosa del globo. Il quadro, che oltre a ritrarre la Walter nuda in posizione supina, vede sullo sfondo un misterioso profilo del suo artefice. E’ una raffigurazione vivace, piena di simbolismi, che vanta una sola esposizione mondiale: quella del 1951. L’opera apparteneva alla collezione della signora Frances Lasker Brody, una vedova californiana dedita alla filantropia e che alla morte ha lasciato in vendita altre numerose proprietà artistiche oltre a quella del grande pittore spagnolo.
Per una cifra pari a circa 106 milioni di dollari (81 milioni di euro), l’immagine è stata venduta al termine di una contrattazione rapidissima quanto serrata, durata una manciata di minuti lunghi tuttavia un’eternità: partito come base di vendita da 58 milioni di euro, il nudo è stato combattuto da 8 contendenti, di cui quattro, tra cui quello anonimo che si è aggiudicato l’asta, in forma sconosciuta tramite offerta telefonica. Alla conferma dell’avvenuto acquisto, nella sala, dove la tensione si poteva letteralmente tagliare con il coltello hanno iniziato a piovere grida di esclamazione e applausi scroscianti. Picasso non è comunque assolutamente nuovo a vendite da capogiro.
Nella classifica delle dieci opere d’arte più pagate nella storia il pittore spagnolo occupa infatti, oltre al primato assoluto, il terzo e il quarto posto. Alla seconda piazza invece si è collocato il precedente numero uno: “L’homme qui marche”, una scultura di Alberto Giacometti che era stata venduta, solamente lo scorso febbraio, per soli 2 milioni di euro in meno. Nella hit parade delle vendite da record ci sono inoltre Gustav Klimt (in quinta posizione con il suo “Adele Bloch Bauer II”, venduto sempre da Christie’s nel 2006 per quasi 88 milioni di dollari), Francis Bacon (“Tryptich”), lo starordinario Vincent Van Gogh (“Portrait of Dr.Gachet”), Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir e Peter Paul Rubens.
La serata nella importante casa d’aste newyorkese è poi proseguita con la vendita di altri capolavori, tra cui un Georges Braque, “Il piccolo cavaliere” dipinto nel 1952 dall’italiano Marino Marini e un autoritratto di Edouard Villard, datato addirittura 1890. Grande sconfitto della serata è stato il norvegese Edward Munch, la cui “Fertilità” è rimasta invenduta non raggiungendo nemmeno il prezzo base di offerta. Ma con un Picasso così, c’era veramente ben poco da fare. Chapeau.