Treviso: residenti bruciano arredi destinati agli alloggi dei profughi

A Treviso scoppia la rivolta dei residenti contro i migranti: bruciano gli arredi degli alloggi destinati ai profughi con la comprensione delle autorità

Uno dei roghi dei mobili destinati agli alloggi dei profughi a Quinto, in provincia di Treviso (www.leggo.it)

Uno dei roghi dei mobili destinati agli alloggi dei profughi a Quinto, in provincia di Treviso (www.leggo.it)

TREVISO – Tutto è iniziato ieri mattina, quando a Quinto – cittadina in provincia di Treviso – sono arrivati centootto profughi che, su ordine della Prefettura, hanno occupato gli appartamenti di due palazzine in via Legnano destinati appunto ai richiedenti asilo. I residenti, però, non sono stati affatto contenti di questo arrivo, tanto che alcuni di loro si sono introdotti negli appartamenti ancora liberi e trovandoci dentro l’arredo completo, con televisore di quaranta pollici, divani, vestiario e sigarette, hanno portato parte dell’arredamento in strada dandogli fuoco.

LA PROTESTA DEI RESIDENTI – I residenti inferociti, i quali affermano che le istituzioni hanno trasformato le loro abitazioni – pagate attraverso il mutuo – in un campo profughi, hanno chiesto a gran voce che queste persone siano mandate via. Ne è nata una discussione con gli operatori dell’azienda privata che si occupa dell’accoglienza dei profughi, uno dei quali è stato aggredito e messo in salvo con qualche difficoltà. Altri residenti, invece, sono usciti in strada con le chiavi dei loro appartamenti in mano, urlando che loro i profughi non li vogliono e che se non li mandano via possono anche prendersi le loro abitazioni, perché non hanno intenzione di condividere il palazzo con loro. La tensione è talmente alta che carabinieri e polizia stanno di guardia davanti alle palazzine per evitare situazioni ancora più spiacevoli.

L’INTERVENTO DEL GOVERNATORE LUCA ZAIA – Sulla protesta dei cittadini di Quinto è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha detto: «Questa situazione non può andare avanti. Meditiamo una risposta durissima ed incisiva, che denunci l’incapacità di Governo e Viminale di far fronte alla gestione dei migranti in Veneto. Ormai non sono più solo i sindaci a ribellarsi, ma anche i cittadini, in un territorio che continua a pagare un prezzo elevatissimo a causa del dilettantismo di Renzi e Alfano. Fa bene la gente a reagire contro un Governo che oggi in un comune da 9.000 abitanti scarica senza preavviso due corriere di clandestini, senza identità, senza storia, senza controlli medici. Soggetti che presto cadranno nelle reti della criminalità organizzata, perché non c’è speranza di futuro in una regione con 174.000 disoccupati di cui 40.000 immigrati regolari. Quanti di questi ospiti a Quinto saranno domattina già dispersi sul territorio, andando ad aggiungersi a quei già 7.000 che, per ammissione degli stessi Prefetti, vagano come fantasmi in Veneto e risultano irreperibili? Ben 574 sindaci della regione hanno detto basta, ed oggi anche i cittadini. Giustamente siamo tutti stanchi di pagare un prezzo così elevato all’insipienza del Governo, che è deleteria per i residenti, per gli amministratori e per gli operatori commerciali o turistici».

Il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo (www.venetouno.it)

Il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo (www.venetouno.it)

L’INTERVENTO DEL SINDACO DI TREVISO, GIOVANNI MANILDO – Arriva un commento anche dal sindaco di Treviso di centro-sinistra Giovanni Manildo, con parole che fino a qualche tempo fa erano pronunciate solamente dai leghisti ma che ora, davanti a quello che sta accadendo, pronuncia anche lui: «Siamo davanti a un’emergenza quotidiana che non può essere gestita cercando delle soluzioni di fortuna tutti i giorni: abbiamo una città da gestire, una comunità a cui dare risposte, abbiamo tantissimo lavoro da fare e dobbiamo soprattutto pensare al bene dei nostri cittadini, non possiamo spendere ogni giorno ore al telefono per gestire ieri più di 100 arrivi, e domani chissà quanti». E continua: «Chiariamo subito che non è colpa nostra, noi ci troviamo a gestire una situazione che non dipende da noi e della quale non abbiamo responsabilità. Ci stanno rubando energie e risorse che invece vogliamo destinare alle nostre città. E le Prefetture continuano a dimostrare la loro inefficacia, a spese dei cittadini. Anche per questo contiamo in un veloce passaggio alla Camera della riforma della Pubblica Amministrazione del Governo Renzi».

Mariangela Campo

@MariCampo81

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