Tremonti-Berlusconi: tempesta in vista

di Nicola Gilardi

E’ ormai gelo tra il ministro dell’Economia e il presidente del Consiglio. Al centro della contesa il taglio dell’Irap e i tentativi di correggere la politica economica del ministro. Bossi: «Lo vogliono fare fuori, ma lo proteggo io»

tremonti-berlusconiIl ministro Tremonti non ci sta e vuole fermare la «guerriglia» contro di lui. Le dichiarazioni sulla volontà di un taglio dell’irap fatte da Berlusconi e Scajola nei giorni scorsi, infatti, non erano state concordate con lui che in materia economica è l’interlocutore principale. Scontato dunque il clima di gelo nel governo.

“Gelo” che avrebbe impedito a Berlusconi di essere presente al consiglio dei ministri. Infatti il presidente del Consiglio è rimasto bloccato in Russia da una tempesta di neve, smentita però dall’agenzia meteorologica di Stato russa. A tal proposito Tremonti ha dichiarato sarcasticamente:«L’aereo di Berlusconi bloccato da una tempesta di neve? Credo che sia stato bloccato da una nebbia fitta, molto fitta…».

I contatti fra Berlusconi e Tremonti sono andati avanti via telefonica, ma il chiarimento sembra essere ancora lontano. I possibili scenari sono molti: alcuni quotidiani sostengono la volontà del ministro di dimettersi, mentre il premier non vorrebbe altri contraccolpi che potrebbero portare ad una crisi di governo. Altri giornali, invece, sostengono che tutto tornerà nei ranghi e che il premier possa risolvere tranquillamente la controversia. La posizione del presidente, però, sembra essere intransigente e il suo mancato arrivo a Roma sembra non essere diretto a trovare una soluzione immediata. Invece di atterrare a Roma, Berlusconi ha voluto atterrare a Milano, rimandando il “vis a vis” promesso a Tremonti alla prossima settimana.

Umberto Bossi si schiera a sua volta con il ministro dell’Economia e dichiara:«Vogliono farlo fuori, ma io lo proteggo. Il taglio dell’Irap avverrà con il federalismo fiscale» ed anche Ignazio La Russa cerca di abbassare i toni sostenendo l’operato di Tremonti.

Però non è solo il taglio dell’Irap ad aver generato una tensione. L’accordo sul Patto Sanità stilato con le Regioni in questi ultimi giorni e che ha richiesto 3 miliardi di euro ha fatto arrabbiare

Berlusconi, che sostiene di non essere a conoscenza della disponibilità di quei fondi. Le dichiarazioni di Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le Regioni, avvalorano questa tesi :«Allora i soldi c’erano? Ci poteva pensare tre mesi fa…»

Il clima all’interno del governo sembra essere davvero incandescente.

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L’ipotesi di dimissioni sembra essere verosimile e già prima di questo scontro sembrano esserci state delle cene a casa del premier, con esponenti di spicco del Pdl, che avrebbero avuto come oggetto la politica economica ed il ministro dell’economia. Tremonti nel suo sfogo  parla infatti di essere sotto il «fuoco amico».

Nei prossimi giorni si attende un faccia a faccia tra Berlusconi e Tremonti, ma resta il fatto che la maggioranza non può permettersi un’altra spaccatura, dopo il voto sullo scudo fiscale passato solo grazie alle assenza di 20 parlamentari del PD. Le incognite sono molte e gli scenari imprevedibili. Lo scontro però sembra essere molto duro ed una sostituzione del ministro, come avvenne già in passato, potrebbe portare a conseguenze  devastanti per il terzo Governo Berlusconi.


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