Tragedia porto di Genova: lutto cittadino mentre si cercano ancora i dispersi

porto di genova

La torre controllo e la palazzina piloti, crollate a seguito dell'incidente (Foto: Wikipedia)

Genova – Una giornata di lutto cittadino quella del capoluogo ligure dopo che il tragico incidente nel porto di Genova ne ha scosso e turbato l’anima più profonda. Restano attualmente sette le vittime accertate anche se, con passare delle ore, si affievoliscono le speranze di trovare in vita i due dispersi: le ricerche proseguono comunque senza sosta.

Manifestano intanto dolore e solidarietà i rappresentanti delle istituzioni –  il prefetto Giovanni Balsamo, il sindaco Marco Doria insieme a Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria,e Piero Fossati, Commissario della Provincia – i quali hanno invitato i genovesi ad una raccolta nella centralissima piazza Matteotti, un modo per mostrare la ferma volontà di reagire alla disgrazia pur restando vicini alle famiglie colpite dalla perdita dei loro cari. A negozi e attività commerciali è stata richiesta  una chiusura di 15 minuti alle ore 11.

Ripresa intanto l’attività portuale del Porto Antico, mentre nella zona del crollo la notte è stata all’insegna delle ricerche di Francesco Cetrola, 38enne maresciallo di Guardia Costiera, e Gianni Jacoviello, 33 anni, sergente: i due che risultano ancora dispersi erano nella torre piloti al momento dell’impatto con la Jolly Nero ed è probabile che i loro corpi giacciano sotto le macerie proprio nella zona del molo Giano. Attesa per oggi una ditta specializzata nella rimozione dei lastroni di vetro crollati sotto cui potrebbero esserci i due uomini.

Parallelamente avviate le indagini per risalire alle cause della tragedia nel porto di Genova. Raccolta dai media la testimonianza del pilota della nave Antonio Anfossi («Non rispondeva ai comandi. Ci stavamo accostando troppo al molo e all’improvviso la nave era fuori controllo. Abbiamo provato a fermarci ma è stato tutto inutile. Siamo andati a schiantarci contro la torre di controllo ed è stata la fine»), ma restano ancora tutte da accertare le responsabilità. Per ora è indagato, oltre ad Anfossi, il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni: per  i due ipotesi accusatoria di omicidio colposo plurimo.

Anfossi e Paoloni si sono detti disponibili a fornire  a magistrati e inquirenti la massima e piena collaborazione per arrivare alla verità sulle dinamiche dello schianto e del crollo della torre piloti nel porto di Genova anche se il primo ha aggiunto: «Non mi sento in colpa e non mi considero responsabile dell’accaduto».

Laura Dabbene

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