
Tangenti bus, Alemanno si difende: ‘Nessuna interfenza negli appalti’
Una maxitangente da 600 mila euro sull’acquisto di 40 bus – mai entrati in circolazione – da parte di Roma Metropolitane: è questa l’accusa piovuta sulla segreteria Alemanno nel corso della giornata ieri, a seguito di quanto emerso dalla diffusione dei verbali dell’interrogatorio di Edoardo D’Incà Levis. L’imprenditore italiano, arrestato poco meno di un mese fa, avrebbe raccontato agli inquirenti di aver svolto il ruolo d’intermediario nel passaggio di denaro tra la Breda Marini, una delle aziende fornitrici dei mezzi di trasporto, e la segreteria della capitale.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, atteso oggi al rientro in Italia dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, ha per il momento affidato a una nota ufficiale una secca smentita circa il suo presunto coinvolgimento nella vicenda: «Non ho idea di chi sia il signor D’Incà Levis e né il sottoscritto né la mia segreteria si sono mai occupati di interferire nelle assegnazioni di appalti di qualsiasi genere, compreso ovviamente quello riguardante l’inchiesta in questione». Oltre a difendere la propria posizione, il primo cittadino della capitale si è dunque preoccupato anche di certo di escludere senza ombra di dubbio anche il coinvolgimento di qualsiasi membro della sua segreteria: «Escludo nella maniera più categorica che membri della mia segreteria possano essere tra i destinatari di somme in denaro per questo o per qualsiasi altro affare»
Secondo il Partito Democratico, che ora invoca a gran voce le dimissioni del sindaco, il solo fatto che tra gli indagati figuri anche Riccardo Mancini costituirebbe tuttavia una prova abbastanza certa del suo coinvolgimento in questo ennesimo episodio di cattiva politica. Ne è ad esempio fermamente convito l’ex ministro Paolo Gentiloni, che così ha commentato la vicenda ai giornalisti: «La posizione del sindaco Alemanno è ormai insostenibile. Il suo cerchio magico è ogni giorno coinvolto da nuove e sempre più gravi accuse»
Se il Pd non ha mancato di sferrare il proprio attacco, il Pdl si è rivelato altrettanto solerte nella difesa dell’amministrazione Alemanno. Secondo Angelino Alfano, quelle delle Pd sarebbero «accuse strumentali», da piena campagna elettorale. Dello stesso avviso anche lo stesso sindaco, che ha personalmente respinto al mittente la richiesta di dimissioni: «È veramente indegna questa sinistra che sulla base delle insinuazioni di un oscuro personaggio si permette di chiedere le dimissioni del sindaco di Roma. Nel giorno in cui esplode lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena e sta per saltare l’intero sistema finanziario che da sempre sorregge la sinistra italiana, si aggrappano all’ultimo degli appigli che trovano per attaccare la nostra amministrazione».
Mara Guarino