
Tagli alla sanità: quattordici miliardi in meno, ma code e ticket in più

Meno 14 miliardi per la sanità italiana
Roma - Arriva il decimo rapporto dell’Associazione Italiana Ospedalità privata (Aiop) e rispetto all’ultimo è cambiato ben poco. Secondo l’indagine della società Ermenia, ancora sei italiani su dieci, nell’usufruire dei servizi sanitari, incontrano code durante visite ed esami. Diminuiscono invece le attese tra i trenta e i centoventi giorni, ma aumentano notevolmente quelle che superano i quattro mesi.
I tagli alla sanità restano la causa principale di questo quadro non proprio rassicurante. Infatti dalla manovra Tremonti − passando per la spending review e la legge di Stabilità − fino al 2014, verranno sottratti ai servizi sanitari italiani complessivamente 14 miliardi di euro. «Probabilmente secondo i nostri calcoli l’effetto complessivo sarà superiore» dichiara il presidente dell’Aiop Gabriele Pelissero. E ancora: «Se confrontiamo l’andamento della spesa con gli altri Paesi occidentali vediamo che l’Italia si colloca di ben 2 punti al di sotto di Francia e Germania. Siamo passati nell’ultimo biennio dal 7,2 al 7,1 del Pil». Conclude il presidente dell’Aiop: «Se non verrà cambiato qualcosa il sistema non sarà sostenibile. Finora siamo riusciti a fornire un buon servizio pubblico, ma sotto questa soglia non si può scendere. Non potranno essere garantiti i Lea, i livelli essenziali di assistenza».
Particolari rischi si avranno soprattutto per le cliniche private con meno di 80 posti letto e sono ancora in via di elaborazione i piani di riorganizzazione per passare dagli attuali 4,2 posti letto per mille di abitanti a 3,7. L’obiettivo? La riconversione di reparti e delle strutture meno produttive e con prestazioni di poca qualità.
Infine i ticket su visite e prestazioni specialistiche sono cresciuti dell’11,3% nel biennio 2009-11, mentre quelli sui farmaci del 13,3%. Infatti come afferma Giovanni Bissoni − presidente di Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari: «Siamo uno dei sistemi universalistici con la maggiore compartecipazione dei cittadini». Ma la sanità mai come in questo momento sta rischiando grosso: basti pensare molti dipendenti delle Asl italiane quest’anno non vedranno la tredicesima per problemi di cassa.
Giulia Dell’Uomo
foto|| activism.com;