
Superbike, Silverstone, gara1: Baz vince una corsa folle. Cade Biaggi
Silverstone – Straordinaria impresa per Loris Baz, il giovane pilota della Kawasaki appena uscito vincitore da una delle gare più ricche di colpi di scena che i recenti campionati del mondiale Superbike ricordino. Si inizia con una bandiera rossa a pochi metri dal via: tutti al box in attesa di capire se sarà pioggia o se il sole riuscirà a fare finalmente capolino tra le nubi nere. La direzione gara opta per la wet race ma appare evidente che, azzardi a parte, la maggior parte delle squadre si ripresenterà al semaforo con pneumatici da asciutto. L’asfalto è al più umidiccio e le rain finirebbero per “disintegrarsi” dopo pochi giorni. Copione rispettato, se non fosse che nelle ultime tornate l’acqua bagna, e stavolta davvero, il tracciato inglese: le posizioni si rimescolano, i tempi s’impennano e le cadute non si fanno attendere. Paga dazio Leon Camier, gran protagonista della corsa, precipitano clamorosamente a terra dopo aver tagliato il traguardo Badovini e Rea, finisce in ghiaia Max Biaggi, di sicuro il pilota più danneggiato dalla follia del meteo. Il Corsaro mantiene un piccolo margine di punti su Melandri, oggi settimo, ma il campionato è ormai riaperto.
Una gara spettacolare certo, ma che forse non mancherà di suscitare qualche polemica in ottica sicurezza. Coerentemente con la decisione di dichiarare wet race, la direzione sceglie infatti di non stoppare anticipatamente la corsa che si trasforma così in una lotteria che premia i più audaci. Non stupisce quindi la composizione del podio che vede accanto a Baz, sostituto dello sfortunato Lascorz, Michel Fabrizio e Ayrton Badovini.
LA GARA – Parte al comando Leon Haslam, che si porta subito davanti a Smrz, Sykes e al compagno di squadra Melandri. Decima posizione per Max Biaggi. Lo start preannuncia una corsa interessante ma la pioggia torna a infastidire: svariate cadute, tra cui quella del poleman Jakub Smrz, e le mani alzate dei piloti di testa costringono alla bandiera rossa.
La situazione meteo è particolarmente incerta e rischia di trasformare questa prima manche in una lotteria. Sul tracciato inglese piove a sprazzi e, anche se la direzione dichiara ufficialmente gara bagnata, piloti e meccanici aspettano l’ultimo secondo utile per capire a quale pneumatico affidarsi. Le rain rischiano di degradarsi troppo rapidamente a contatto con le parti del circuito ancora asciutte; le slick costringerebbero invece a passare dai box in caso di gocce più insistenti ma, in assenza di un temporale vero e proprio, paiono l’azzardo minore.
Il secondo pronti via premia Carlos Checa, che guadagna subito metri su Haslam e Sykes. Ottimo spunto per Biaggi, in difficoltà il rivale di classifica Melandri. Le Kawasaki sono scatenate: anche il giovane Loris Baz è della partita ma è costretto a fare i conti con Leon Haslam. Il folto gruppo di inseguitori non è comunque lontano e, soprattutto, non manca di offrire sorpassi e rimescolamenti di posizioni.
Giro dopo giro, i tempi iniziano a farsi interessanti, complici le condizioni dell’asfalto in costante miglioramento. Al comando c’è ancora la BMW di Haslam ma Checa si fa minaccioso. Attenzione anche a Camier, particolarmente combattivo e aggressivo in questa fase.
A 13 giri al termine della corsa, Checa sorpassa Haslam e prova a salutare la compagnia. La fuga è decisamente nelle sue corde e, considerata la bagarre che si svolge alle sue spalle, si presenta anche come la scelta più saggia da compiere. Nel frattempo, si compie anche la rimonta di Melandri, il cui avvio prudente lo aveva portato addirittura fuori dalla top-ten.
Alla metà della corsa, dalle nubi nere che sovrastano Silverstone inizia a cadere nuovamente qualche gocciolina. Per il momento, la pioggia non pare però essere destinata a riscrivere le sorti della gara. La leadership resta salda nelle mani della Ducati di Checa, la lotta per il podio s’infervora. Biaggi perde invece posizioni ai danni di Melandri e Baz. Nonostante si diano fastidio a vicenda, i due riagganciano i piloti in lotta per la seconda e la terza piazza.
Clamorosamente, però, la corsa si riapre a 5 giri dalla bandiera a scacchi. La pioggia premia Haslam e le Kawasaki ma si gira sulle uova e col solo scopo di non cadere. Camier, in seconda piazza, è il primo a pagare le conseguenze delle condizioni estreme e a finire in ghiaia. Biaggi e Melandri si danno bagarre per l’ottava piazza: in ottica mondiale, anche un singolo punto può comunque fare la differenza.
Il finale è un terno al lotto. Sarà sicuramente premiato il più coraggioso. Michel Fabrizio, rivenuto nel caos degli ultimi giri, inizia il last lap al comando ma dovrà comunque guadagnarsi l’eventuale vittoria, cui aspirano anche Badovini, Baz e Rea. Le ultime curve sono da infarto: Baz vince su Fabrizio, Rea e Badovini cadono dopo aver tagliato il traguardo. Clamorosa anche l’escursione in ghiaia di Biaggi che rimedia così uno zero deleterio per la sua classifica iridata: Melandri può tranquillamente accontentarsi della settima posizione.
Appuntamento con gara2 alle 16.30 ore italiane.
La classifica ufficiale di gara1:
01- Loris Baz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – 18 giri in 40’46.128
02- Michel Fabrizio – BMW Motorrad Italia GoldBet – BMW S1000RR – + 0.383
03- Ayrton Badovini – BMW Motorrad Italia GoldBet – BMW S1000RR – + 0.459
04- Jonathan Rea – Honda World Superbike Team – Honda CBR 1000RR – + 0.539
05- Carlos Checa – Althea Racing – Ducati 1198 – + 1.012
06- Leon Haslam – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 2.619
07- Marco Melandri – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 6.123
08- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 9.170
09- Davide Giugliano – Althea Racing – Ducati 1198 – + 19.022
10- Eugene Laverty – Aprilia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 19.087
11- Maxime Berger – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati 1198 – + 29.840
12- Lorenzo Zanetti – PATA Racing Team – Ducati 1198 – + 30.158
13- Hiroshi Aoyama – Honda World Superbike Team – Honda CBR 1000RR – + 44.222
14- Chaz Davies – ParkinGO MTC Racing – Aprilia RSV4 Factory – + 1’20.387
15- David Salom – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – + 1’42.698
16- Sylvain Guintoli – PATA Racing Team – Ducati 1198 – a 1 giro
17- Jakub Smrz – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati 1198 – a 1 giro
Mara Guarino
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