
Superbike, Mosca: Melandri doma la pioggia in gara1. Terzo Badovini
Mosca – Un turbinio di emozioni accompagna la prima gara russa della Superbike: cadute, meteo imprevedibile e cambio gomme sono i motivi che fanno da sottofondo alla vittoria di Marco Melandri, che dà la svolta definitiva alla sua corsa proprio dopo il passaggio al box, quando con gomme rain si rivela capace di affrontare la pioggia come nessun altro. Per l’italiano sembrano ora riaprirsi anche i giochi iridati, complice anche il guaio al motore di Tom Sykes, a secco di punti.
Secondo posto per Chaz Davies, a lungo al comando con pista semi-asciutta ma costretto ad arrendersi al compagno di squadra quando il diluvio è andato intensificandosi. Fantastico terzo posto per la Ducati Panigale di Ayrton Badovini, che doma nel finale Jonathan Rea. Poca soddisfazione in casa Aprilia: a terra sia Giugliano sia Laverty; quinto Fabrizio, sesto uno stoico Sylvain Guintoli.
LA GARA – Condizioni difficili al Moscow Raceway, dove il cielo minaccioso e l’asfalto umido spalancano persino le porte a una concreta possibilità di effettuare il cambio gomme durante lo svolgimento della manche. Al meteo incerto si aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà per Tom Sykes, che ha qualche problema in partenza in occasione del giro di ricognizione.
Le difficoltà non si ripetono, fortunatamente, all’effettiva partenza di gara1. Lo start premia Chaz Davies che, con Giugliano alle calcagna, guadagna subito metri sugli inseguitori. Fuori al pronti via Carlos Checa, la cui Ducati impatta contro la Suzuki di Cluzel.
Fuori Giugliano! Il poleman di ieri abbandona prematuramente la corsa, mentre Melandri cerca di ricucire il gap con il compagno di squadra ora solo al comando. Niente male in queste fasi neppure Sylvain Guintoli, quinto nonostante il problema alla spalla. Da valutare però la sua tenuta sulla distanza. Ancora noie tecniche per Sykes, tradito dal motore della sua Kawasaki e costretto ad avviarsi al box visibilmente alterato. Una corsa a eliminazione per il momento, con molti dei protagonisti annunciati fuori dai giochi sin dalle battute iniziali.
Con soli 7 giri all’attivo, Davies ha già un vantaggio notevole su Melandri, a sua volta molto staccato dal terzetto Baz, Guintoli e Laverty in lotta per il podio. Qualche goccia di pioggia e i tempi sul giro che si alzano rischiano però di sparigliare le carte.
Sempre più intenso lo scroscio d’acqua: presto i piloti potrebbero decidere di andare al box. Le condizioni al momento sono delicatissime. In alcuni punti della pista piove in modo insistente, mentre in altri l’asfalto è quasi del tutto asciutto. Leon Camier e Michel Fabrizio sono i primi a inaugurare l’opzione cambio gomme. Difficile capire se la scelta pagherà: tutto dipenderà ovviamente anche dal meteo.
Con 10 giri difficilissimi ancora da percorrere, i giochi per la vittoria sembrano definiti: Davies ha ampio margine su Melandri che, a sua volta, sembra poter gestire il gap dagli inseguitori. Affollatissima la bagarre per il terzo posto, con un folto gruppo di piloti all’inseguimento di Eugene Laverty, che occupa virtualmente il gradino più basso del podio.
Ennesimo colpo di scena dovuto alle condizioni precarie: in pochi istanti, lasciano la gara sia Laverty sia Haslam. Il terzo posto è di nuovo in gioco, con Ayrton Badovini, Loris Baz e Jonathan Rea nel ruolo di duellanti. Nel frattempo, nuovi cambi gomma. Si ferma anche Guintoli, che vuole forse correre con tutte le precauzioni del caso gli ultimi giri della sua gara in sofferenza.
Nel giro di poche curve, si fermano anche Davies e Melandri. Lentamente, si fanno sempre più numerosi i piloti che affollano i box. L’intensificarsi della pioggia ha evidentemente reso impossibile proseguire con le slick. Melandri prova a fare la differenza e scavalca il compagno di squadra. Loris Baz invece rischia restando in pista senza le gomme rain: ha vantaggio non essendosi fermato per cambiare gli pneumatici ma Melandri lo recupera in breve tempo. Il suo azzardo non ha evidentemente pagato e infatti, poco dopo, è costretto a fermarsi.
La pista è ormai allagata ma Rea e Badovini non si risparmiano nella bagarre che potrebbe valere il podio. L’italiano ha la meglio e, nel corso del suo ultimo giro, si scrolla di dosso la Honda.
La classifica ufficiale di gara1:
1. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 46’03.043
2. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 46’10.484
3. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 46’15.797
4. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 46’24.360
5. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory 46’50.499
6. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 47’04.042
7. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R 47’07.805
8. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 47’07.990
9. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 47’12.183
10. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 46’26.550
11. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 48’04.828
RT. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 26’02.247
RT. Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 26’04.095
RT. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 4’52.190
RT. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory 1’37.722
RT. Lorenzo Savadori (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R
RT. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR
RT. Carlos Checa (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R
Mara Guarino
Foto homepage via: cycletorque.com.au