Succede solo in Italia: ragazza disabile non può adottare un cane

Bologna: ad una ragazza disabile viene negato l'affido di un cane a causa della sua disabilità. Nel 2015 regnano ancora l'ignoranza e il pregiudizio

foto di repertorio (foto: memic.net)

foto di repertorio (foto: memic.net)

BOLOGNA – A raccontare questa storia che sa di pregiudizi e ignoranza è Luca Torello che, intervistato dai giornalisti di Redattore Sociale, racconta di come la ricerca di un cane da adottare sia diventata un’odissea a causa della disabilità della figlia Andrada. La ragazza desiderava un cane da molto tempo e finalmente i genitori si erano decisi ad adottarne uno, attraverso le inserzioni sui giornali appositi e su internet. Ma le risposte ricevute lasciano intendere che, seppur nel 2015 e definendoci presuntuosamente moderni, in Italia regnano il pregiudizio e l’ignoranza davanti alla disabilità.

IL RACCONTO – Andrada è disabile al cento per cento, a causa di una encefalopatia cronica infantile dalla nascita: si tratta di un ritardo mentale che comunque le permette di essere quasi del tutto autonoma e di esprimersi sia col linguaggio che con i gesti. Ecco il racconto del padre: «Da due mesi stavamo cercando un cane in adozione perché Andrada lo desiderava molto. Ne avevamo trovato uno che le piaceva tramite un annuncio su internet, e abbiamo contattato per telefono la responsabile dell’annuncio, la quale in un primo momento aveva detto che ci avrebbe fatto avere tramite mail un questionario di pre-affido, ma poi alla notizia che Andrada è disabile ci ha detto che qualcuno delle persone che aveva contattato lei aveva difficoltà a darci il cane proprio perché mia figlia è disabile. Sconcertati della notizia ma senza arrenderci, ci siamo rimessi a cercare anche attraverso annunci di associazioni che davano in adozione dei cani. Qualche settimana fa abbiamo trovato un cucciolo da adottare che si chiama Russel. Abbiamo contattato telefonicamente il signore che lo dava in adozione, il quale dopo averci detto che Russel era disponibile e dopo averci fatto delle domande inerenti la nostra famiglia, ci ha inviato il questionario di pre-affido. L’ho compilato, gliel’ho inviato e dopo qualche giorno ci ha risposto via mail che aveva difficoltà a mandarci un volontario specializzato adatto a svolgere un colloquio semplicemente a causa della disabilità di Andrada».

foto di repertorio (Foto: cstms.berkeley.edu)

foto di repertorio (Foto: cstms.berkeley.edu)

ANDRADA ADOTTA UN CUCCIOLO – A quel punto è stato chiaro che non sarebbero mai riusciti ad adottare un cane, a causa dei pregiudizi sulla disabilità. E non è servito che Luca ricordasse a queste persone la pet-therapy, consigliata soprattutto per i disabili. Alla fine, Luca e Andrada vanno in un canile della zona e, come raccontano, «in meno di un’ora ci siamo portati a casa, in affido temporaneo, un bellissimo cucciolo – una femmina – uguale a Russel,  insieme allo sconcerto degli operatori e dei volontari del canile quando gli abbiamo raccontato ciò che ci era successo».

Mariangela Campo

 

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