Spermatozoi, ma quanto corrono? Ecco lo straordinario primo video 3D

Il Cnr pubblica il primo video in 3D dell'attività degli spermatozoi viventi nell'essere umano

Un video 3D con protagonisti gli spermatozoi viventi è l’ultima frontiera in campo medico. Una ricerca svolta dall’Ino-Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto nazionale di ottica, e dall’Imm-Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per la microelettronica e microsistemi ha infatti creato un nuovo sistema video 3D per calcolare la velocità degli spermatozoi viventi in un essere umano. Uno studio importante, una tecnica video che servirà anche per studiare l’infertilità maschile.

QUANTO CORRE UNO SPERMATOZOO – Giuseppe Coppola dell’Imm-Cnr di Napoli ha spiegato: «Gli attuali sistemi di analisi utilizzati per valutare la motilità degli spermatozoi si basano su immagini bidimensionali e quindi non forniscono una informazione completa sul reale e naturale ambiente nel quale si muovono le cellule. La concentrazione e la mobilità degli spermatozoi sono lasciate a valutazioni visuali soggettive o a processi di analisi al computer sempre bidimensionali».

IN LOTTA CONTRO L’INFERTILITA’ – Il ricercatore dell’Imm-Cnr Giuseppe Di Caprio è certo dei benefici che si avranno nel campo dell’infertilità: «Grazie all’acquisizione di una serie progressiva di ologrammi è possibile osservare il movimento degli spermatozoi nello spazio tridimensionale e al contempo individuarne eventuali anomalie di forma o di struttura, consentendo quindi di studiare e comprendere meglio i problemi di infertilità. Gli ologrammi sono registrati con luce laser a potenze tali da evitare danni alle cellule e senza la necessità di marcarli con composti fluorescenti».

NUOVE FRONTIERE – Uno strumento che aprirà nuove frontiere in campo medico, uno strumento diagnostico che punta al futuro della biotecnologia in campo medico. Come conferma Pietro Ferraro dell’Ino-Cnr: «L’olografia digitale permette appunto la valutazione tridimensionale della morfologia di oggetti microscopici. I risultati ottenuti confermano che la tecnica di microscopia olografica tridimensionale è uno straordinario strumento diagnostico che sarà cruciale nel futuro per l’imaging e la diagnostica nel settore delle biotecnologie su piattaforme cosiddette di tipo Lab-on-a-Chip, ovvero laboratori miniaturizzati che nel prossimo futuro sostituiranno i laboratori tradizionali».

Gian Piero Bruno

@GianFou

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