Spending review. Arriva Bondi: super tecnico tra i Tecnici

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Enrico Bondi e Mario Monti

Roma – Tagli di spesa per 4,2 miliardi. Questa è la cifra che il Governo spera di recuperare dalla spending review il cui scopo sarebbe – secondo le mire del Governo – di evitare l’aggravio dell‘IVA di due punti percentuale previsto per il prossimo ottobre.

Questo è quanto è uscito dalla Consiglio dei ministri durato circa sei ore che ieri sera ha visto la nomina anche di un top manager che collabori con l’Esecutivo per i tagli: Enrico Bondi, già noto per il proprio ruolo di risanamento in Telecom e Parmalat.

Il presidente del Consiglio Mario Monti, tuttavia, ha voluto precisare che il rischio dell’aumento dell’imposta di valore ‹‹non è scongiurato›› anche se la spending review riguarderà la riorganizzazione dei ministeri, del finanziamento a partiti e sindacati e degli aiuti alle imprese.

Racconto l’inviata dell’ANSA Chiara Scalise: l’Esecutivo ha previsto la nomina anche di 2 consiglieri ad hoc: Giuliano Amato e Francesco Giavazzi, i quali dovranno collaborare affinché entro il 31 maggio i ministeri possano sapere come muoversi per rientrare nei nuovi profili. Un restyling del bilancio che toccherà la revisione dei programmi di spesa, il miglioramento delle attività di acquisto di beni e servizi e la ricognizione degli immobili pubblici in modo da poter giungere anche alle dismissioni. Tagli significativi – è la speranza del Governo – che nel breve periodo possano far risparmiare anche 80 miliardi di euro. Cifra che nel medio tempo lieviterebbe a 295. Il premier guiderà un comitato interministeriale, composto da Giarda, Patroni Griffi, Grilli e Catricalà che avranno  il compito di coordinare i lavori della spesa.

Bondi – Il supercommissario Enrico Bondi è un “risanatore” di comprovato valore. Questa è la ragione per la quale il Cdm ne ha emesso la nomina. ‹‹Sono grato a Bondi per aver accettato questo pesante incarico – ha sottolineato il premier in conferenza stampa – Abbiamo individuato la persona più rispettata e nota in Italia per la sua inflessibile attività di ristrutturatore e tagliatore di costi››. Bondi, da parte sua, rimarrà in carica un anno e ha fatto sapere di non volere essere remunerato per il proprio servizio. Richiesta non accolta dal Cdm, il quale gli verserà un rimborso spese di 150 mila euro. Al commissario spetterà, dunque, il compito di attuare le scelte di spending review in delega al ministro Giarda.

Sulla “razionalizzazione” anche Bondi si dice concorde: ‹‹Sono stato cooptato in una struttura che credo sia la struttura vincente per il risanamento del paese – ha commentato il commissario – Ho avuto una fiducia che devo ripagare con le azioni››.

La scelta del Governo, tuttavia, lascia perplessa molta opinione pubblica e i partiti. Primo tra tutti il Pdl: ‹‹Un governo tecnico non può ricorrere – dice il vicepresidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli – a un ulteriore tecnico››. Il Pd, invece, si limita a chiedere che le sforbiciate non siano lineari in tutti i settori per preferire tagli mirati: ‹‹Non credo – dice il segretario Pier Luigi Bersani – che ci siano margini per toccare la scuola. Altrimenti ci diamo altre mazzate e pregiudichiamo la crescita››.

Chantal Cresta

Foto || ansa.it

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