Snapchat, allarme pedofilia: foto hard di minorenni rubate e diffuse

Allarme pedofilia per le foto rubate nei giorni scorsi da Snapchat: in giro migliaia di scatti hard di minorenni

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La schermata di login di Snapchat (startmag.it)

Sulla diffusissima applicazione per smartphone Snapchat si allunga l’ombra della pedofilia: il furto di ben 13 GigaByte di dati (tra 100 e 200 mila foto secondo Usa Today) avvenuto nei giorni scorsi ai danni degli utenti è stato infatti confermato dagli sviluppatori dell’applicazione. Ma più delle identità delle vittime del furto, a preoccupare è l’età delle stesse: in giro ci sono infatti decine di migliaia di foto di minorenni, principali utilizzatori dell’applicazione per smartphone della Snapchat Inc. E le immagini, facilmente rintracciabili, rischiano di alimentare la rete della pedofilia online.

SNAPCHAT E LE FOTO CHE (NON) SPARISCONO - Snapchat è un’applicazione gratuita di messaggistica istantanea per smartphone, che consente di inviare messaggi e foto “a scadenza”: l’immagine viene visualizzata sul telefonino del destinatario solo per un certo numero di secondi, dopodiché viene cancellata sia dal telefonino che dai server di Snapchat. L’apparente tutela fornita da questo metodo ha convinto moltissimi utenti a scaricare e utilizzare e l’applicazione per il sexting, lo scambio di foto hard. E milioni di minorenni – l’età media degli utilizzatori è tra i 14 e i 17 anni e l’applicazione è stata scaricata da più di 100 milioni di dispositivi, contando solo quelli Android – ne hanno fatto la propria chat, contribuendo in gran parte a far raggiungere a Snapchat la pazzesca cifra di oltre 50 milioni di messaggi scambiati al giorno nel 2013.  Ma la peculiarità dell’app è facilmente aggirabile con diversi strumenti.

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Sexting su Snapchat: tra le foto rubate migliaia di scatti di minorenni (collegetimes.com)

In primis qualsiasi smartphone può effettuare lo screenshot, ossia catturare l’immagine che appare in quel momento sul display e salvarla in memoria. Se l’utente è abbastanza rapido – e la pratica richiede pochissimi secondi – la foto “a scadenza” viene salvata senza difficoltà, anche se Snapchat è in grado di inviare una notifica all’utente per avvisarlo dell’avvenuto salvataggio della propria immagine. Cosa che, invece, non accade con le cosidette app di terze parti, quali ad esempio SnapHack Pro: applicazioni in grado di salvare l’immagine appena ricevuta aggirando il sistema di notifiche di Snapchat. Ed ingannando chi ha inviato la foto, hard o meno che essa sia.

COLPA DELLE APP DI TERZE PARTI - Proprio le app di terze parti, secondo quanto dichiarato da Snapchat, sarebbero le responsabili dei furti di foto. Le foto non vengono salvate sui server se non per i pochi istanti successivi all’invio, quindi i furti di foto sono avvenuti grazie alle app di terze parti, che “lavorano” in contemporanea con l’apertura di Snapchat e si attivano automaticamente alla ricezione di una foto, senza bisogno di essere aperte separatamente (un po’ come avviene – legalmente – con Foursquare e Swarm per intenderci, ndr).

PEDOFILIA, MIGLIAIA DI FOTO PER IL WEB - A finire nel tunnel della pedofilia online sono state migliaia di foto inviate tramite Snapchat, che ora circolano liberamente – tra l’altro – sul noto 4chan, forum che fu tra i protagonisti del furto delle foto di Jennifer Lawrence e di altri vip di circa un mese fa, ormai universalmente conosciuto come The Fappening. Qui la situazione rischia di essere però molto più bollente di quella causata dal furto di foto hard di celebrità hollywoodiane: scatti di incauti minorenni in pose più o meno hard sono facilmente raggiungibili da chiunque. E rischiano di alimentare l’immenso mercato dell’orrore della pedofilia online.

Francesco Guarino
@fraguarino

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