Smartphone e tablet, lo zampino della Siae sulla nuova tassa

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In arrivo una nuova tassa sugli smartphone

Nuove tasse per gli italiani, ad essere colpiti questa volta saranno tutti i dispositivi tecnologici con memoria.
Dalle chiavette usb al computer di casa, dal decoder allo smartphone prepariamoci ad un sensibile aumento dei costi.

FINO A 40 EURO IN PIÙ- Una  volta entrato in vigore il decreto ministeriale, al momento bloccato, chi acquisterà uno smartphone o un tablet pagherà, al momento dell’acquisto, una tassa di possesso che si aggira intorno ai cinque euro. Pagherà fino a quaranta euro, invece, chi acquisterà un decoder con memoria interna fino a quattrocento giga byte. Massimo Bray, ministro dei Beni, delle attività culturali e del turismo ha bloccato per ora la tassa con l’intenzione di sentire prima tutte le parti in causa e poi decidere il da farsi.

L’ EQUO COMPENSO – Molti di noi non lo sanno, ma in realtà paghiamo già una tassa simile: novanta centesimi per cd o dvd e per gli smartphone.  A volerli è la Siae ( Società italiana autori ed editori ) per tutelare il diritto d’autore. Ogni qual volta registriamo un film con l’intento di rivederlo, oppure salviamo una canzone per ascoltarla più volte, dobbiamo pagare i diritti d’autore. Tutte le volte, insomma, in cui copiamo qualcosa che abbiamo regolarmente acquistato e di cui siamo legittimi proprietari dobbiamo comunque pagare la Siae. I nostri novanta centesimi vengono usati come ‘equo compenso’ per gli autori e per gli editori, per risarcirli di tutte le riproduzioni secondarie. «Fino a oggi gli importi erano ragionevoli  ma con il nuovo adattamento tariffario in molti casi risultano più che quintuplicati» queste le parole dell’avvocato Maurizio Iorio, presidente Andec Confcommercio, l’associazione dei produttori hitech.

HITECH IN CRISI – I prezzi esorbitanti proposti dalla Siae rischiano di mettere in crisi una parte importante del mercato italiano. Basti pensare che solamente per il 2014,  è previsto un introito di duecento milioni di euro per questo comparto. Inoltre non è chiaro se, insieme alla tassa, aumenterà anche l’equo compenso per gli autori e per gli editori o se invece i nostri soldi andranno a coprire solamente i danni provocati dalla pirateria musicale.

Serena Prati 
@Se_Prati 

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