
Sisma in Centro Italia. Lo sciame del terrore e delle parole inutili
Luci e ombre sul sisma che ha diviso l'Italia e ha lacerato il Centro Italia, tra polemiche inutili e necessità di chiarezza
PERUGIA- L’ultimo fortissimo terremoto delle 7.40 ha interessato le province di Perugia, Macerata e Ascoli Piceno. Epicentro a 5,5 km da Norcia. Si è registrata una magnitudo di 6.5 e sono stati rilevati altri cento eventi sismici, di magnitudo superiore a 3.
La Protezione civile ha dichiarato che “non c’é nessuna vittima, decine sono i feriti, nessun disperso” anche se ci sono danni e gravi crolli nei comuni già colpiti nei giorni scorsi. Ingenti i danni a Norcia: distrutta la chiesa di San Benedetto; indelebili immagini delle suore in fuga; la gente inginocchiata a pregare in piazza. Poche ore dopo anche la chiesa di Santa Maria Argentea - facciata costruita con pietre di edifici distrutti da antichi sismi – ha ceduto, ripiegandosi su se stessa. Castelluccio è isolata, rasa al suolo. Una gravissima ferita per il cuore della Valnerina e per gli umbri fieri di questa piccola perla paesaggistica.
La situazione è incerta. Sicuramente la paura è il sentimento più forte di chi vive in queste zone e, soprattutto, la sensazione di non avere stabilità sotto i propri piedi produce la consapevolezza che qualcosa di inevitabile possa ancora succedere. Queste situazioni di calamità mettono l’uomo di fronte alle proprie debolezze: fanno comprendere quanto siamo vulnerabili e impotenti di fronte alla maestosità della Natura e del Fato.
IL SISMA DELL’ESIBIZIONISMO – Epperò, nonostante il clima richieda solidarietà, raccoglimento, riflessione sugli eventi, non mancano polemiche, idee complottarde e voglia di esibizionismo da parte di chi il sisma lo ha appena percepito o non lo ha nemmeno sentito, ma comunque ha voluto sentirsi protagonista. Tanta è la rabbia, di chi vivendo in quei luoghi e sentendosi graziato per essersi salvato, deve anche sentire sterili critiche e parole inutili.
LA MAGNITUDO DELLE TEORIE - La prima questione sollevata a pochi minuti dal terremoto è quella sulla reale magnitudo. Alcuni media e televisioni hanno diffuso diversi valori non verificati. C’è chi ha parlato di 7.1 o 7.4 prima che l’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) avesse pubblicato i dati relativi al sisma in Centro Italia. C’è stato persino chi, come nei giorni scorsi, ha rispolverato il “complotto delle magnitudo riviste”, tesi avventurosa secondo la quale, l’Ingv calcolerebbe gradi più piccoli rispetto a quelli rilasciati da altri istituti o enti internazionali. Perché? Perché nel caso di terremoti inferiori a 6.1, il Governo non sarebbe più tenuto a risarcire i danni! Sui social si è aperto questo dibattito che ha creato spaccature, sdegno e risentimenti, anche da parte di senatori e politici. Ma per piacere!
TERREMOTO ALIENO – Un altro fenomeno, altrettanto, ridicolo e discutibile e quello dei “catastrofisti”, individui che si improvvisano sismologi e parlano di faglie, eventi tettonici e previsioni con la disinvoltura di un geologo o di un massimo esperto. Le teorie possono sfiorare il ridicolo sfiorando gli alieni; poi ancora scosse procurate, complotti, vaticini tragici, per arrivare a dare la colpa a Renzi, allo Stato, agli immigrati … e la lista potrebbe essere ancora più lunga.
IO STO BENE, GRAZIE – Un’altra categoria degna di nota sono le vittime e gli utilizzatori del tasto “Stai bene” di Facebook. Gente geolocalizzata dall’altra parte d’Italia o in zone che hanno appena sentito le scosse. I personaggi, tuttavia, sempre a caccia di like da vittimismo o esibizionismo, scrivono status dall’immediato coinvolgimento emotivo: “Terremoto”, “Che paura!!”, “Che tragedia!”. Raccolgono la solidarietà di parenti e amici salvo guadagnarsi l’astio dei veri “Avengers”, i sopravvissuti, quelli che hanno creduto o credono che dal terremoto non usciranno vivi perché hanno visto i loro parenti e amici venirne schiacciati.
E’ COLPA TUA – Poi ci sono gli ‘scossi dalle scosse’, così sconvolti al punto da incolpare il sistema, le persone, l’uomo che crea catastrofi; tutti pronti, dall’alto della loro saccenza, a voler dare lezioni morali, esempi di vita spesso senza nemmeno conoscere la vera situazione del sisma, di quelle zone, cosa sia realmente successo. E qui la responsabilità è anche dei media perché hanno pensato di usare toni apocalittici, di fare servizi da Roma e su Roma, mostrare la metro chiusa, le crepe al Colosseo, ma ricordarsi di Norcia, di Castelluccio, di fornire indicazioni su come aiutare queste persone, poco o nulla e solo dopo aver stordito tutta Italia con previsioni, polemiche farcite da pareri di esperti e super tecnici dell’ultimo momento.

Queste scosse scuotono nel profondo, lasciando dentro una confusione atterrita impossibile da spiegare (Soundsblog.it)
L’ALTRA FACCIA DEL SISMA- In risposta a tutto questo calderone di cazzate, per vicinanza geografica ed empatica, chi scrive sente di parlare anche a nome di coloro vivono nelle zone colpite direttamente dal sisma e di poter dire che non importa nulla se la scossa sia stata di 6.5 o di 7.1 gradi. La cosa essenziale è che non ci siano stati feriti gravi, morti e dispersi. Punto.
Quindi è inutile infervorarsi, inveire, creare polemiche: qualunque sia stata la magnitudo, la terra continua a tremare e la paura è la stessa per qualunque grado di sisma. Questa spettacolarizzazione del dolore è eccessiva e per chi vive questi episodi in loco o prova sulla pelle il terrore, l’incertezza e sa che passerà un’altra notte fuori casa, l’ennesima, è davvero troppo da sopportare.
Chi ha vissuto il terremoto per davvero non ha avuto il tempo di aggiornare i suoi contatti, di scrivere:”Paura!”, “Pensavo di morire” e tutte quelle frasi e status retorici tanto cari ai ciarlieri. Queste scosse scuotono nel profondo, lasciando dentro una confusione atterrita e un senso immenso di sbigottimento così completi da rendere impossibile spiegarli. Figuriamoci definirli in un post.
Quando sei fuggito di casa con null’altro addosso se non la speranza di cavartela e hai visto crollare capi saldi e costruzioni che credevi eterne non hai più nulla da perdere. E non serve un’abilitazione o un’iscrizione all’albo dei giornalisti per capire quanto siano inopportune alcune domande poste dai reporter alle vittime di questi tragici eventi; quanto sia inopportuno riprendere le lacrime e la disperazione e quanto siano inaccettabili le battute infelici di scrittori, letterati, luminari, webeti (citando Mentana) che si trovano in altre regioni o poco distanti e si permettono di puntare il dito contro abitanti, autorità, attribuire responsabilità, il tutto scomodando santi e Sacre Scritture.
Gli umbri, i marchigiani e tutte le popolazioni che sono state coinvolte in questa catastrofe naturale, si stanno rimboccando le maniche con immensa dignità e stanno cercando di ritornare a una sorta di normalità. Perché qui non ci si arrende e ci si prova a rialzare il capo nonostante le ferite e le macerie.
Invece di investire il proprio tempo dietro ad una tastiera per creare polemiche inutili, fare propaganda o cercare compassione, si cerchi piuttosto di trovare un modo per sostenere queste persone. Il silenzio, a volte, è una delle più grandi manifestazioni di rispetto e aiuto in momenti così ardui.
Tramite Tim, Vodafone, Wind, H3G e Poste mobile è possibile donare due euro inviando un sms o effettuando una chiamata da linea fissa al numero 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti, senza alcun ricarico, alla Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma. Il resto sono chiacchiere.
Mariateresa Scionti
@marysha87
Foto || meteoweb.eu; soundsblog.it