
Siria: uccisi due giornalisti occidentali
Homs – Non si arresta in Siria la continua scia di tensione e sangue. Nuovi scontri hanno messo alla prova, ancora una volta, la cittadina di Homs, considerata il cuore della rivolta contro il regime di Bashar al-Assad.
Ma oggi, anche l’informazione ha pagato nuovamente un rilevante tributo in vite umane. Il centro stampa allestito dagli oppositori del regime, è stato infatti oggetto di un attacco, al seguito del quale hanno perso la vita due giornalisti occidentali. Nello specifico si tratta di Marie Colvin, inviata del Sunday Times, e del giovane fotografo francese Remi Ochlik. L’americana Marie Colvin, giornalista di grande esperienza, aveva ricoperto il ruolo di inviata di guerra nei conflitti più rilevanti degli ultimi anni: Iraq, Cecenia, Palestina e Sri Lanka. Proprio qui nel 2001, rimase ferita da una scheggia, che le procurò la perdita di un occhio. Il fotografo freelance Ochlik, solo lo scorso 10 febbraio compariva tra i vincitori del World Press Photo, per una sua foto scattata in Libia durante la rivoluzione. Proprio con tale foto era riuscito a conquistare il più prestigioso premio di fotogiornalismo.
L’emittente televisiva BBC riferisce che a causa del cannoneggiamento di cui è stato fatto bersaglio il centro stampa, si contano altri morti e diversi feriti tra e civili e giornalisti: tra questi anche la francese Edith Bouvier.
La portavoce Dipartimento di Stato Usa, Victoria Nulan, si è espressa duramente sulla vicenda. «L’uccisione dei due giornalisti occidentali in Siria – ha detto la Nulan – è un ulteriore esempio della brutalità senza vergogna del regime di Damasco». Sulla stessa linea anche il presidente francese Nicolas Sarkozy. «Il troppo è troppo – ha affermato Sarkozy – questo regime se ne deve andare. Non c’è ragione per cui i siriani non debbano avere il diritto di vivere la propria vita e scegliere liberamente il proprio destino».
Angela Piras
Foto: TMnews.it