Siria: il si di Obama per l’attacco militare

la cartina della Siria (www.internazionale.it)

la cartina della Siria (www.internazionale.it)

È arrivata ieri sera, intorno alle 20 (ora italiana), la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, riguardo  all’attacco in Siria: «Sono pronto a dare ordine di attacco. Ho deciso che gli Stati Uniti dovrebbero condurre un’ azione militare contro il regime siriano, con o senza l’Onu». Proprio riguardo all’Onu, Obama è stato particolarmente duro e irremovibile: «Ho fiducia nelle prove che abbiamo senza dover aspettare i risultati degli ispettori Onu. E sono perfettamente a mio agio nel procedere senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che fin qui è stato completamente paralizzato».

Tuttavia l’attacco non sarà immediato, infatti Obama ha chiesto il consenso del Congresso per l’attacco in Siria, il cui voto si terrà alla riapertura dei lavori del Parlamento americano, cioè dopo il 9 settembre. Il presidente ha chiesto al Congresso di votare sull’attacco in Siria sulla base di considerazioni sulla sicurezza nazionale americana: «Qual è lo scopo del sistema internazionale che abbiamo costruito se il bando dell’uso delle armi chimiche firmato dal 98 per cento delle nazioni del mondo poi non viene fatto rispettare? Non fatevi illusioni: questo atto ha implicazioni più grandi. Se non imponiamo il rispetto degli accordi di fronte ad atti così odiosi come l’uso dei gas che hanno ucciso centinaia di innocenti, cosa si penserà della nostra volontà e capacità di confrontare tutti coloro che trasgrediscono le regole internazionali? Ad esempio governi che scelgono di costruire armi nucleari? Terroristi che intendono usare armi biologiche? Eserciti che commettono genocidi?». Appare chiarissimo, in queste parole, il riferimento alla minaccia iraniana (estesa a tutto l’Occidente) delle armi nucleari.

Queste, invece, le parole del Presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, subito dopo la dichiarazione del Presidente americano: «Sono momenti difficili per la comunità internazionale. L’opinione pubblica italiana è stata drammaticamente turbata dalle immagini delle vittime dell’uso di armi chimiche. Dobbiamo fare di tutto perché non accada più. Il regime di Assad possiede arsenali di armi chimiche, il cui uso è un crimine contro l’umanità. Comprendiamo l’iniziativa degli Stati Uniti però, senza le Nazioni Unite, non possiamo partecipare».

Mariangela Campo

Foto: www.adnKronos.it; www.internazionale.it

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