
Si del Senato all’Italicum e Renzi esulta su Twitter
«Il coraggio paga, andiamo avanti» con queste parole Matteo Renzi saluta via Twitter l’approvazione dell’ Italicum al Senato. La legge elettorale ora torna alla camera.
IL SENATO APPROVA L’ITALICUM – Il Senato ha approvato l’Italicum rispedendolo alla Camera con 184 si, 66 no e 2 astenuti. Nonostante l’opposizione di Lega, M5s e Sel che ha comportato anche una sospensione di dieci minuti della seduta. La richiesta delle opposizioni era quella di introdurre modifiche all’articolo 68 del Testo Unico sulle leggi elettorali che non era stato cambiato dall’Italicum. La legge elettorale è stata approvata ma gli strappi interni sono evidenti, 23 senatori del Partito Democratico non hanno partecipato allo scrutinio per dissenso, anche una minoranza di Forza Italia ha boicottato la votazione.
L’ITALICUM, LE MODIFICHE - Con L’Italicum approvato oggi dal senato per entrare alla Camera sarà necessario superare la soglia di sbarramento fissata al 3%, il premio di maggioranza di 340 seggi su 630, invece, scatta per la lista con il 40% dei consensi, non più per la coalizione, dunque, come era in precedenza. I capilista restano bloccati, gli elettori potranno indicare, sulla scheda elettorale, due preferenze per genere. La riforma sarà in vigore da luglio 2016.
MATTEO RENZI SU TWITTER - Renzi che già aveva esultato su Twitter per il diritto al voto dei ragazzi in erasmus twittando:«Procediamo spediti sulla legge elettorale #italicum. Felice per i ragazzi erasmus che vincono loro battaglia #GenerazioneSenzaVoto» ha esultato immediatamente alla notizia dell’approvazione dell’Italicum al Senato twittando
E due. Legge elettorale approvata anche al Senato. Il coraggio paga, le riforme vanno avanti. #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 27 Gennaio 2015
Intanto il premier deve concentrarsi sull’imminente elezione del capo dello stato, il segretario del Pd ha annunciato: «sabato mattina eleggeremo il nuovo Presidente della Repubblica, lasceremo scheda bianca alle prime tre votazioni». Renzi ha poi aggiunto, rivolgendosi all’assemblea del Pd:«Questo non è un referendum su di me, abbiamo un’occasione di riscatto dopo la figuraccia fatta nel 2013. Faremo un nome secco e chi non è d’accordo lo dica».
Serena Prati
@Se_Prati