
Sgarbi e Venezia: illegittima esclusione dal Polo Museale
ROMA – Clima scottante tra il Ministro Galan e Vittorio Sgarbi relativamente all’esclusione del noto critico dal Polo Museale Veneto. Sgarbi, tramite il suo difensore avvocato Cicconi, precisa che “nessun atto risulta ancora comunicatogli dal Ministro Galan; allo stato attuale esiste solo un parere del Direttore Generale Arch. Recchia”. “Confido” così conclude l’avvocato Cicconi “che l’illegittima esclusione del Prof. Sgarbi dal Polo Museale sia chiarita da un atto formale firmato dal Ministro e non da pareri non vincolanti del Direttore Generale del Mibac”.
Questa mossa di Galan pare aver suscitato una furiosa reazione di Sgarbi, curatore della Biennale di Venezia, la cui apertura è prevista tra soli quaranta giorni: “La Biennale te la fai tu”, ha detto Sgarbi a Galan alla fine della conferenza stampa di presentazione del festival di Spoleto, al Collegio romano, dichiarando le sue dimissioni. L’importante manifestazione internazionale dell’arte rischia di quindi presentare un Padiglione Italia vuoto.
“Il progetto è mio con Arthemisia, il service organizzatore, e non lo cedo a nessuno”, dice Sgarbi. “Me ne vado, ma non vedo perché non debba esserci spargimento di sangue”. A rischio la mostra in laguna, per cui 150 intellettuali avevano già selezionato e invitato circa 150 artisti, e quelle regionali, che dovevano ospitare quasi un migliaio di pittori, scultori e performer con le loro opere.
Bloccati il catalogo, gli inviti e la macchina organizzativa del Padiglione Italia. Ma piena fiducia a Sgarbi da parte del presidente della Biennale, Paolo Baratta: “Rivolgo a Sgarbi un invito pressante. Senza di lui, andare avanti è complicato. All´Arsenale ha già realizzato un progetto molto interessante. Tra l´altro è stato predisposto il nuovo padiglione rinnovato, e per questo chiedo di andare avanti. Per la mostra che organizza lì ha sollecitato vari intellettuali: è un bellissimo esercizio di analisi dello spaccato storico della società italiana e dei suoi rapporti con l´arte. Io resto in attesa, fiducioso”.
Sgarbi non aspetta: «È l´inizio di una deflagrazione di un sistema, quello dell´organizzazione del Padiglione Italia e delle esposizioni in tutto il Paese, che conta circa 2000 artisti. Non nominandomi soprintendente a Venezia, Galan ha tradito lo Stato. Lui stesso, che mi aveva garantito la carica, mi consiglia di fare ricorso al Tar per ottenere la nomina. Così contraddice la volontà del suo predecessore Bondi, che aveva già provato a nominarmi due volte.
Nel frattempo, il progetto mostre curato da Sgarbi non si ferma. Spiega l´organizzatore Nicolas Ballario, che lavora ad Arthemisia: “Siamo a un punto molto avanzato. Abbiamo deciso di non ufficializzare nulla fino alla conferenza stampa che doveva presentare il Padiglione Italia, il 5 maggio al Mibac”.
Non ci resta che attendere.
Benedetta Rutigliano