
Sexy autolavaggio, iniziativa sarda anti crisi
Un imprenditore di Olbia lancia un autolavaggio sexy: tra polemiche e clienti, il marketing sessuale ha vinto anche questa volta
Olbia – L’idea è stata di un imprenditore sardo, che ha raccolto qualche elemento dell’immaginario collettivo su donne & motori, una combinazione che sembra efficace anche contro la crisi. Così a Olbia è possibile trovare un autolavaggio con ragazze in abiti succinti, tra ancheggiamenti e ammiccamenti a ritmo di musica.
ATTIRARE I CLIENTI – L’iniziativa è, ovviamente, una strategia di marketing; lo spiega Maurizio Gianni, il proprietario dell’autolavaggio, che spiega come le ragazze, in realtà, non siano delle professioniste. Non è il loro mestiere, le ho pagate soltanto per attirare un po’ di gente, per far conoscere il mio nuovo autolavaggio». E, nonostante le competenze tecniche non avanzatissime delle ragazze in fatto di automobili, il successo è giunto: «Era soltanto uno show – sottolinea il titolare – E infatti chi ha prestato la sua auto non ha dovuto pagare. Non pensavo che questa mia idea suscitasse tutto questo scalpore. Non ho inventato nulla»
TARGET RAGGIUNTO – Il bersaglio è stato centrato. L’impianto è a due passi dall’aeroporto e in pochi giorni s’è trovato con la coda di clienti in attesa: ovviamente il pubblico è stato quasi esclusivamente maschile, ma per Gianni si tratta comunque di un successo. «Sì abbiamo visto tanta gente, ma ancora non abbiamo fatto i primi conti – ha spiegato a La Stampa – Le modelle ovviamente non ci sono tutti i giorni, ma se possibile ripeteremo lo spettacolo. Speriamo che nel frattempo si parli del nostro impianto».
L’IMPORTANTE È CHE SE NE PARLI – Una massima che, nella società moderna, è diventata un’icona e una regola d’oro. Così in Italia basta lanciare un po’ di provocazioni al finto e comune senso del pudore per finire sul giornale e trovarsi al centro delle attenzioni mediatiche, un toccasana per gli imprenditori in tempi di crisi.
Succede così che l’associazione Prospettiva donna di Olbia si trovi indignata per l’uso strumentale del corpo femminile nell’autolavaggio cittadino: «questo tipo di pubblicità è lesivo della dignità delle donne e produce stereotipi che incoraggiano la mercificazione del loro corpo – spiega la presidente Patrizia Desole – proprio questi stereotipi sono alla base della diffusione della cultura della violenza e della disparità tra i generi».
SOCIAL NETWORK – Inutile sottolineare, allora, come proprio sui social network l’iniziativa abbia rapidamente riscosso successo; un notevole seguito è comparso sulla pagina Facebook, corredato anche da richieste di ragazze che si offrono per lavorare nell’autolavaggio di Gianni. «È solo il nostro lavoro», ha risposto una delle ragazze ai giornalisti, sottolineando che, in tempo di crisi, il marketing è una risorsa sia per tutti.
Andrea Bosio
@AndreaNickBosio