Sesso: quando la coppia non basta, ovvero più siamo meglio è!

I protagonisti del rapporto a tre - Threesome - in "Arancia meccanica"

Il rapporto a due vi sta stretto e volete ampliare i vostri orizzonti sessuali? Pensate che – se già in coppia sotto lenzuola il divertimento è quasi sempre assicurato – allora quanto può accadere in tre sia da provare almeno una volta? E poi, non c’è due senza tre…ed il quarto (o la quarta) vien da sé. Suvvia, tagliamo la testa al toro: più siamo e meglio è.

Normalmente la si definisce come orgia, anche se la componente sessuale in questo contesto può non essere  esclusiva; orgia indica – come recita l’enciclopedia dl XXI secolo (Treccani? No, Wikipedia!) – una qualsiasi cerimonia collettiva caratterizzata da comportamenti eccessivi (non solo eroticamente parlando). Ammucchiata, con eccellente immediatezza, rende bene l’idea in linea generale, mentre per i veri specialisti ci sono sostantivi appropriati a seconda delle pratiche specifiche e dei ruoli dei soggetti coinvolti. Gang bang per esempio è quando un singolo soggetto è al centro dell’attenzione di più individui: tutti si “divertono” con lui, ma vige il divieto di “giocare”  tra loro. Entrando poi nei meandri più reconditi di questo universo sessuale si incontrano il bukkake – anche qui con una persona al centro della scena, non necessariamente donna, su cui i partecipanti, necessariamente maschi, riversano il proprio seme insieme o a turno – e c’è anche un sostantivo ad hoc per indicare un rapporto sessuale a tre, in qualunque combinazione, che si distingue dal ménage a trois per l’assoluta assenza di componenti sentimentali e si basa sulla pura fisicità: il Threesome, versione small e “limitata” del concetto di “più siamo meglio è” che non manca di celebri esempi letterari e cinematografici, da American Pshyco ad Arancia meccanica.

La definizione, politically correct, sesso di gruppo racchiude queste ed altre varianti senza entrare troppo nei dettagli, senza definizioni di regole, lasciando spazio all’immaginazione su quanto può succedere, sul numero dei partecipanti e sul rapporto numerico uomini/donne nonché sulle soluzioni possibili degli accoppiamenti. Un celebe esempio sempre dal grande schermo? La scena di Eyes wide shut in cui Bill Hartford – Tom Cruise si ritrova ad una riunione segreta organizzata da una setta dell’alta società e dove si svolgono baccanali in maschera senza esclusione di colpi.

La famosa scena dell'orgia in "Eyes wide shut"

Parlare di sesso di gruppo rischia di scadere – e il web insegna volendo tentare una qualsiasi ricerca per parole chiave – nella pornografia, ma lo scopo di questo spazio, si sa, è invece parlare di sesso (e non solo) sempre con una nota di leggerezza, ironia e gusto per tutto ciò che è curiosità. Possibile anche in questo caso, è sufficiente scegliere le informazioni giuste, come ad esempio quella relativa alle olimpiadi del sesso con cui, proprio durante gli ultimi giochi olimpici londinesi, un sito di incontri extra-coniugali ha voluto sfidare i propri iscritti, 287 mila persone sparse in 14 nazioni europee e non. Tra le discipline di queste originali olimpiadi – accanto a posizioni acrobatiche, conversazione erotica e feticismo – anche il sesso di gruppo. E indovinate a quale Paese è andata la medaglia d’oro? Proprio all’Italia.

Quella stessa Italia che, restando in tema di originalità sull’argomento, ha ospitato ad inizio luglio, in un albergo di Noventa di Piave (Ve), il secondo raduno internazionale di “appassionati” di scambio di coppie e sesso di gruppo. Venutane a conoscenza attraverso una rete fitta di blog e socialnetwork specializzati, circa 100 sono state le coppie ad aderire alla quattro giorni di sesso libero e le informazioni reperibili sul web, pur da diverse fonti, condividono due elementi cruciali e opposti: da un lato l’entusiasmo dei partecipanti, alto al punto da dar vita a performance estreme anche durante i momenti più impensabili (i pasti) e causare così svenimenti tra il personale di servizio dipendente della struttura ricettiva, dall’altro una certa perplessità da parte di un membro del Consiglio provinciale, Andrea Tomei, critico nei confronti degli organizzatori di un evento che senza dubbio ha colpito l’opinione pubblica. In fondo, ha detto Tomei: «Non stiamo certo parlando di un club filatelico e di giocatori di bridge!».

Già, difficile immaginare chi pratica e ama il sesso di gruppo come un tranquillo collezionista di francobolli – sebbene non meno “maniaco” o vittima di “fissazioni” – o d’indole simile a quella di una signora inglese che gioca a carte con le amiche prendendo il tè. Più semplice pensare ad un gruppo di esibizionisti ad alto tasso di perversione, privi di qualunque moralità, schiavi di una visione distorta e “malata” della sessualità. Ma siamo sicuri che sia proprio questa visione – condita di luoghi comuni e figlia di un certo bigottismo repressivo – a riflettere la verità?

Lo. Lee.Ta

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