
Poco sesso? Colpa di Facebook e Twitter: ecco il ‘tecnostress’
Roma – “Tecnostress”: è questo il termine che indica quel particolare tipo di stress indotto dal eccessivo uso delle nuove tecnologie. Ne soffrono, secondo un recente studio, circa 2 milioni di italiani. Ansia, insonnia, irritabilità, i sintomi principali, tra i quali si registra anche un preoccupante calo del desiderio e altri problemi sessuali e di relazione con il proprio partner. Sono le preoccupanti conclusioni di uno studio condotto da una società di ricerca i cui esperti hanno intervistato diverse centinaia di manager Ict: questi hanno confessato di non avere il tempo necessario per curare il rapporto di coppia.
Le professioni che prevedono un uso massiccio di tecnologia e di Internet sottopongono l’individuo a un forte stress e lo allontanano da alcuni aspetti fondamentali della propria esistenza, come la sessualità, la famiglia e in particolare il rapporto con il proprio partner. Il tecnostress, infatti, causa tra gli altri effetti astenia sessuale, il calo del desiderio dovuto all’abbassamento del livello di testosterone, l’ormone responsabile della libido maschile.
Facebook, Twitter e tutti social network vengono messi così sotto accusa, e indicati come responsabili di un considerevole calo del desiderio sessuale di coloro i quali ne fanno uso (e abuso). Da un recente studio statunitense emerge infatti che il 16% degli uomini soffre di totale assenza di stimoli sessuali nei confronti della partner per via del troppo tempo passato a postare e twittare. Il tempo trascorso sui social network o a stretto contatto con le nuove tecnologie danneggia inoltre le fantasie sessuali di coppia portando crisi all’interno della relazione.
Per prevenire e combattere il tecnostress, l’urologo Carlo Molinari dell’ospedale San Camillo di Roma suggerisce come rimedio il «dialogo col partner, una maggiore socialità, coccole e massaggi». L’urologo spiega inoltre che «per ritrovare il vigore sessuale causato da astenia ci sono validi e testati rimedi naturali. E naturalmente staccare la spina a computer, tablet e smarthpone».
Foto homepage: tech.fanpage.it
Alberto Staiz
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