Serie A, pagelle 25esima giornata: Totti riapre la corsa scudetto

Totti, decisivo contro la Juve (www.fanpage.it)

Serie A, pagelle 25esima giornata

Roma 6,5 – Juventus 5

Turnover, questo sconosciuto. È vero che la panchina d’oro, appena assegnata a mister Conte, si decide in base dei risultati conseguiti nella passata stagione, ma il mister meglio pettinato delle serie A questa volta la combina grossa, puntando sugli stessi uomini che avevano sbancato Glasgow. A trarne giovamento è una Roma che, con questo Andreazzoli in panca, sembra aver acquisito un minimo di logica in difesa e aver recuperato Daniele De Rossi. Se poi si aggiunge la stagione al top “der pupone”, ci sono i presupposti migliori per una seconda parte di stagione che potrà permettere alla Roma di togliersi qualche bellla soddisfazione.

Milan 6,5 – Parma 5

Nel girone di andata, il Diavolo si era affidato in tutto e per tutto alla cresta di El Shaarawi. Ora, invece, il peso dell’attacco rossonero sembra essere sulle spalle (larghe) del figliol prodigo Balotelli. E, nella speranza che la “mela marcia” non si perda per strada, la rincorsa al terzo posto appare più che possibile. L’altro figliol prodigo, Donadoni, conferma a San Siro le opache prestazioni che hanno segnato le ultime uscite parmensi.

Chievo 6 – Palermo 6,5

Di buono c’è che il Palermo di Malesani ha retto per più di un tempo, andando in vantaggio e giocando un calcio più che discreto; di brutto c’è che i rosanero subiscono l’ennesima rimonta stagionale. Un pareggio che al Chievo va più che bene, poiché ottenuto contro una diretta concorrente per la salvezza e poiché era passato in svantaggio.

Catania 7 – Bologna 5

È lecito sperare, almeno stavolta, che la Maran smetta di parlare di salvezza e parli apertamente di Europa League? Lo impone la classifica, lo rivendica una squadra che in casa è stata battuta solo da Milan, Juventus e terne arbitrali. Il Bologna è solo lontano parente di quello visto fino a qualche settimana fa e il gracile Gabbiadini non può certo caricarsi addosso il peso di un’intera squadra.

Genoa 6,5 – Udinese 5

Che Ballardini fosse il tecnico dei miracoli lo si era già capito quando, qualche anno fa, era riuscito a portare alla salvezza un Palermo in versione “armata Brancaleone”. La stessa immagine destata dal Genoa guidato da Del Neri. Con Ballardini, invece, la squadra sembra aver ripreso fiducia in se stessa e nei propri mezzi. La stessa fiducia che l’Udinese sembra aver smarrito dopo essersi resa protagonista di una rimonta più che promettente.

Napoli 5,5 – Sampdoria 6

Mazzarri ha sempre sostenuto la necessità che la sua squadra compisse il fatidico salto di qualità. Dopo ieri è stata persa l’ennesima occasione. Con la Juve sconfitta a Roma, l’idea di andare a -2 dalla prima della classe avrebbe dovuto “mettere le ali” ai partenopei. Che, invece, vivono la solita giornata no, ben sintetizzata dalla  scarsa prova di Cavani, proprio nel momento in cui avrebbero dovuto compiere il salto di qualità. La Samp, invece, dopo aver battuto la Juve e pareggiato contro il Milan, coglie un altro punto insperato nel proprio cammino verso la salvezza.

Pescara 5 – Cagliari 6,5

Il paragone tra Sau e Zola è più che legittimo, per statura e qualità delle giocate. Certo, l’astro nascente cagliaritano dovrà fare ancora tanta strada ma la sensazione è che, grazie a lui, la salvezza possa essere più semplice da raggiungere. La stessa sicurezza non vale per il Pescara, alla quinta sconfitta e sei gare e privo anche del sostegno dei propri tifosi.

Torino 6,5 – Atalanta 5

Secondo mister Ventura mancano appena 9 punti per la salvezza. Se i calcoli fossero corretti, i granata dovrebbero a breve raggiungere l’obiettivo stagionale. Ma, ancora più dei calcoli, di questa squadra convincono la tenuta difensiva, il buon momento dei suoi uomini chiave (Cerci), la qualità degli innesti (Birsa). L’Atalanta di Colantuono è apparsa meno grintosa rispetto ad altre occasioni e questo non è il modo migliore per puntare a rimanere in serie A.

Andrea Stramaccioni ha ammesso le proprie colpe (www.fanpage.it)

Fiorentina 7 – Inter 4

Ok l’infortunio di Milito, ok l’impegno di coppa di giovedì, ma una prestazione come quella andata in scena al Franchi ha ben poche giustificazioni. L’Inter appare molle, senza idee e priva di qualsiasi logica. L’esatto contrario di una Fiorentina pimpante, veloce, la versione nostrana del miglior Barca e ben guidata da un ispirato Montella. Tempi duri attendono Stramaccioni, la cui spavalderia inizia ad essere meno pronunciata.

Siena 7 – Lazio 4 

Non c’è due senza tre e la quarta vien da sé. A volte la saggezza popolare ci azzecca e la Lazio conferma quanto gli impegni settimanali possano pesare sulle gambe e la testa dei giocatori. Dopo Inter, Juve e Napoli, una Lazio irriconoscibile perde contro un Siena fortemente motivato a lasciare l’ultimo posto in classifica. Le motivazioni spesso superano i valori tecnici in campo ed una squadra fino a qualche settimana fa in piena corsa scudetto ora si deve guardare bene dall’arrivo del Milan che, però, deve ancora affrontare il proprio impegno settimanale.

Antonio Giordano

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