
Serie A pagelle 24esima giornata: la Juve è di nuovo in fuga
- SERIE A PAGELLE
- Cagliari 7 – Milan 6
Il modello Barcellona sarà pure affascinante e intrigante ma per realizzarlo servono grandi campioni e anni di esperienza. Niang non è Messi, Mexes non assomiglia per niente a Puyol, Ambrosini non è nemmeno lontano parente di un “certo” Iniesta. Quanto all’esperienza, poi, non è sicuramente sufficiente l’innesto di Balotelli per poter sperare di sviluppare trame di gioco che solo anni di allenamento possono garantire. E così ecco il Cagliari fare la partita con il proprio di tridente, stavolta senza cresta, e rischiare di vincere una partita che Super Mario riesce a recuperare. La vittoria di appena 7 giorni fa è stata illusoria, questo Milan è ancora in fase di guarigione.
Lazio 6,5 – Napoli 6
Belle ma incompiute. È la definizione più adatta per queste due squadre che mettono in scena una partita vibrante, che lascia però l’amaro in bocca (più alla Lazio) e fa scappare la Juventus. Le ragioni di questa classifica stanno essenzialmente nel fatto di avere titolari ormai spompati e riserve non all’altezza. E perdere due giocatori importanti come Mauri e Behrami sicuramente non aiuta.
Juventus 7 – Fiorentina 5
Buffon tornato ai livelli del 2006, Barzagli in formato Baresi, Pirlo con il telecomando in mano, Matri in versione top player: si snoda lungo quest’asse la partita con cui la Juve schianta gli acerrimi nemici della Viola e si rilancia in chiave scudetto e Champion’s. Che la flessione di gennaio non fosse endemica e non rientrasse nella preparazione di una squadra che punta al doppio obiettivo? La risposta la si avrà solo dopo martedì. Maggiori dubbi, invece, riguardano la squadra di Montella, in flessione da gennaio ma senza gli stessi squarci di fiducia garantiti dalla Vecchia Signora.
Udinese 6,5 – Torino 5,5
Quando si affrontano due squadre speculari, un episodio può essere più che sufficiente. Quando una delle due squadre è più brava a difendere che ad attaccare va a finire che quell’episodio si rivela fatale. È la sintesi della partita che va in scena al Friuli con Pereyra che restituisce i torti subiti dalla squadra di Guidolin contro il Milan.
Atalanta 6 – Catania 6
Alla fine a sorridere è la squadra di Maran che porta a casa un punto fuori casa e si riprende dopo la pessima sconfitta rimediata contro il Napoli di una settimana fa. L’Atalanta continua a non vincere in casa, ma almeno muove la classifica, in attesa che i nuovi arrivati (Brienza su tutti) possano cominciare ad incidere davvero.
Bologna 6 – Siena 6
Emeghara – Kone: alzi la mano chi ha deciso di puntare su di loro al fantacalcio. Le due sorprese di questa prima parte del 2013 segnano per la seconda domenica consecutiva ma senza che il Siena riesca a lasciare l’ultimo posto in classifica e che il Bologna riesca ad allontanarsi troppo dalla zona retrocessione.
Sampdoria 6,5 – Roma 5
- Chi sostiene che una squadra abbia lo stesso carattere del proprio allenatore avrà sicuramente avuto una conferma guardando questa partita. Da una parte una squadra cinica e compatta e con carattere da vendere come quel Delio Rossi che non perde occasione per ricordare ai tifosi giallorossi i suoi trascorsi laziali. Dall’altra una squadra confusa che non riconosce le gerarchie (qualcuno dica ad Osvaldo che togliere un pallone al “pupone” significa commettere peccato capitale), un po’ come il suo allenatore Andreazzoli spedito in panca dopo l’esonero di Zeman.
Palermo 6 – Pescara 6
La definizione “gara della disperazione” non sembra fuori luogo: le due squadre lottano, corrono, ci mettono il cuore ma arrivano poco lucidi davanti alla porta avversaria. E così ne viene fuori che non va bene a nessuna delle due squadre, ancora completamente invischiate nella lotta per non retrocedere.
Parma 5,5 – Genoa6
Dopo due sconfitte consecutive, ci si aspettava qualcosa in più dalla squadra di Donadoni che, invece, riesce a cogliere solo un punto e rischia addirittura di perdere contro un Genoa rivitalizzato dalla cura Ballardini e sfortunato con i due legni colti da Bertolacci.
Ci si chiede quale sarebbe stato il risultato finale se in porta ci fosse stato il Sorrentino, andato a svernare a Palermo. Stramaccioni compie l’ennesima rivoluzione tattica ma a fare la partita sono la rinnovata verve di Cassano, il rientro di Milito e la solita grinta di Cambiasso.
Antonio Giordano