Serie A, le pagelle della 16a giornata

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Totti, doppietta alla Fiorentina (agi.it)

Roma 6,5 – Fiorentina 6
La differenza sta tutta nei numeri 10 (anche se per la Viola trattasi di maglia numero 8): da una parte Jovetic in panchina, alla ricerca della forma migliore che sembra aver smarrito per l’ennesima stagione; dall’altra “er capitano”, quel Francesco Totti che, nonostante la carta d’identità, sfodera un partitone, rendendosi autore di due gol e di un assist. Zeman e Montella si affrontano in maniera sfacciata, in una partita in cui si vede di tutto: errori difensivi, papere dei portieri, belle giocate in attacco. Vince la squadra che sembra più abituata a tutto questo, e che dispone di un 10 infinito.

Atalanta 6,5 – Parma 5,5
Quest’Atalanta aveva voglia di vincere, dopo le tre sconfitte consecutive, e lo si è visto immediatamente: pronti-via gli orobici hanno messo a segno due gol con Denis e Peluso. Il Parma riesce solo in parte a riprendersi dallo shock, ma spreca troppo e la squadra di Colantuono si difende con ordine. Donadoni, però, può accontentarsi della verve ritrovata di Amauri, dai cui gol dipenderà buona parte della seconda parte della stagione.

Torino 5 – Milan 6,5
Finora in questa rubrica si era sempre elogiata la capacità di Mister Ventura di chiudersi in difesa e della cattiveria nell’approfittare degli errori altrui. Ma una squadra che prende 7 gol in due partite, giocando in casa, o al massimo nella propria città, necessita quanto prima di un tagliando di controllo. Quanto al Milan, l’ennesima rimonta, l’ennesimo poker, l’ennesimo gol del Faraone: i segni di una ripresa, fino all’altro ieri inaspettata, sembrano esserci tutti.

Palermo 5,5 – Juventus 6,5
Una partita che sembra un romanzo scritto attorno all’uomo di giornata, Antonio Conte: il suo ritorno in panchina, il gol del giocatore (Lichtsteiner) che grazie a lui ha segnato in maniera sistematica, l’assist del giocatore che grazie a lui ha scoperto cosa significa sacrificarsi per la squadra, le dichiarazioni post-partita che sembrano tratte dal libro Cuore. Il Palermo non poteva rovinare una celebrazione così curata nei minimi particolari, non poteva non soccombere all’armata bianconera.

Siena 5 – Catania 7 
Doveva (e sembrava) essere la partita del riscatto per i toscani. Invece, la squadra di Cosmi, dopo il gol illusorio di Rosina, si lascia incantare dal tango argentino che vede in Castro e Bergessio i propri maggiori esponenti. Il Catania continua a vincere e convincere anche fuori casa ed è lecito chiedersi dove si troverebbe in classifica se non fosse stata vittima di evidenti torti arbitrali contro le presunte grandi.

Cagliari 5,5 – Chievo 6,5
Il Chievo sembra aver trovato l’antidoto alla retrocessione: si chiama Alberto Paloschi, snobbato ed etichettato dal Milan come eterna promessa, a segno per la quarta volta in due partite. A farne le spese stavolta è un Cagliari bello ma sprecone e sfortunato, giunto alla terza sconfitta consecutiva.

Pescara 6,5 – Genoa 5
La prima vittoria in A non si scorda mai e, dopo gli schiaffoni rimediati nelle ultime uscite, mister Bergodi si gode i primi 3 punti della propria stagione. Il Genoa giunto in Abruzzo appare una squadra troppo molle per essere vera, frastornata (o sarebbe meglio dire intorpidita) dalle spiegazioni tattiche di Del Neri. Non a caso due tra le più belle sorprese di questo campionato, Vukusic e Weiss, la fanno da padrona e schiantano i rossoblù.

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Andrea Stramaccioni (ilsole24ore.com)

Inter 7 – Napoli 5
Stramaccioni batte Mazzarri, Milito offusca Cavani, Guarin relega Sneijder. Una partita che sembra ricalcare la modalità delle primarie su chi dovrà contendere alla Juventus la leadership in campionato. Alla fine l’ha spuntata la squadra di Stramaccioni che, da quando siede su quella panchina, ha vinto tutti i big match. Il Napoli, invece, da 3 anni a questa parte, non ha mai vinto contro le pretendenti allo scudetto e, alla distanza, sono punti persi che si fanno sentire.

Bologna 6 – Lazio 5,5
L’impiego part-time di Klose può essere un alibi, ma fino ad un certo punto. La squadra di Pektovic veniva da un filotto interessante, in termini di punti e bel gioco, ma al Dall’Ara deve accontentarsi di un solo punto e approfittare, solo a metà, delle battute d’arresto di Fiorentina e Napoli. Dal Bologna, segni di continuità rispetto alla vittoria di 7 giorni fa.

Udinese 7 – Sampdoria 5,5
Prima era solo un’ipotesi, ora una certezza: l’Udinese uscita dalle competizioni europee è la solita squadra cui Guidolin ci aveva ben abituati negli ultimi anni. Una squadra cinica, ben messa in campo e capace di tessere trame di bel gioco arresta la ripresa della squadra di Ferrara, che veniva da 7 punti in 3 gare. Ora la squadra di Guidolin può tornare ad essere la mina vagante che ha in parte deciso gli ultimi campionati.

Antonio Giordano

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