
Scotch su bocca passeggeri, nuova segnalazione su Milano-Roma
Roma - Nel giorno in cui il procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola ha aperto un’inchiesta sul caso dei due cittadini algerini ritratti dal videomaker Francesco Sperandeo legati ed imbavagliati durante il volo di martedì che doveva riportarli in patria, il Fatto Quotidiano racconta di un episodio analogo capitato su un altro volo: il Linate-Fiumicino delle 18.30 del 25 novembre 2011.
Tutto nasce da una segnalazione apparsa sul profilo Facebook di Alitalia, dove il giorno 26 novembre un utente scrisse: “Vorrei raccontare un fatto accaduto ieri. Non ero presente di persona, ma lo era un mio amico assolutamente affidabile. Sul volo Milano-Roma delle 18,30, nelle ultime file, si sentivano dei lamenti. Si è scoperto che provenivano da un individuo, presumibilmente un carcerato, legato e imbavagliato, circondato da tre probabili agenti. Ora, a parte che non mi risulta possibile, a termini di legge, imbavagliare le persone (in realtà era una striscia di nastro adesivo, quindi ancora peggio), vorrei sapere per quale motivo un passeggero pagante deve assistere a uno spettacolo di tale gravità. La legge non consente tali procedure e l’equipaggio avrebbe dovuto informare, se già non lo sapeva, il comandante e impedire questo obbrobrio”.
Nella lunga serie di commenti che susseguono il post, c’è chi non crede al racconto, chi considera giusto il trattamento per evitare urla ed insulti, chi resta sgomento e chi sostiene di esser stato a bordo ed aver assistito.
La diretta testimone dell’accaduto, contattata dal Fatto, racconta persino di essersi sentita male di fronte a quello spettacolo poco decoroso e di non esser riuscita ad avere alcuna risposta quando decise di chiedere al personale di bordo alcune spiegazioni.
La polizia di Stato si difende sostenendo che si tratta di procedure previste dagli accordi bilaterali con i Paesi d’origine degli immigrati. Dal Dipartimento di Pubblica sicurezza ricordano come nella maggior parte dei casi a rimetterci anche fisicamente siano stati gli agenti contro i quali gli immigrati si sono scagliati.
Tutto ciò non rappresenta, pero’, una giustificazione ad un gesto che questa mattina il Ministro Cancellieri ha definito come lesivo della dignità umana.
Resta inoltre da capire se questo trattamento sia destinato ai soli clandestini espulsi dal nostro Paese o anche ai semplice detenuti in spostamento da un carcere ad un altro. Nel secondo caso, se si trattasse ovvero di “normali” operazioni di Polizia, lo scenario che ne deriverebbe sarebbe decisamente più grave.
Davide Lopez