Scontri nella capitale: la sfiducia al governo è nelle strade – VIDEO SERVIZIO

Piazza del Popolo in fiamme

Roma – La capitale brucia. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa avanzano e caricano. Le agenzie di stampa battono la notizia “universitari manifestano contro la riforma Gelmini”. Ma i manifestanti non sono li per riforma universitaria, e non sono solo studenti. A manifestare il loro malcontento contro il governo ci sono proprio tutti i rappresentanti delle varie categorie: precari, ricercatori, disoccupati, aquilani, i campani sommersi dai rifiuti… Erano tutti a Roma dissentire su quel voto di sfiducia che non è arrivato, che non è passato. Manifestavano perché vogliono il cambiamento. Protestavano perché hanno capito che è l’unico modo per farsi sentire.

«Roma oggi è stata offesa dalla violenza come non avveniva da molti anni a questa parte – sono state le dure parole di Alemanno, sindaco di Roma – queste aggressioni gratuite e demenziali hanno colpito duramente il centro storico della Capitale, patrimonio dell`Unesco. È una vergogna che nessuna motivazione sociale o politica può coprire». Non è la capitale ad essere stata offesa, ma la dignità dei cittadini che nonostante le continue manifestazioni pacifiche non sono stati ascoltati. L’Italia è in ginocchio e la sordità dei politici non fa altro che scatenare la violenza di chi non vede nessun’altra via di uscita, nessun altro modo di farsi sentire. La vergogna, allora, potrebbe essere non dalla parte di chi ha protestato nelle strade della capitale, ma di chi continua a giocare sulla pelle dei cittadini le guerre di potere.  Alemanno si è preoccupato dei commercianti e dei turisti che hanno dovuto subire gli scontri violenti che si sono susseguiti per alcune ore “proprio alla vigilia delle festività natalizie”.  «Roma è stanca – conclude Alemanno – di subire i peggiori effetti da degenerazione della politica».

Manifestante lotta con la Polizia

I cittadini sono stanchi di subirli questi effetti degenerativi della politica. Quella degenerazione che si è manifestata in pieno nelle aule della Camera, dove la compravendita dei voti ha funzionato per mantenere in piedi il teatrino del “governo del non fare”. Berlusconi si è riempito la bocca del volere degli italiani, del mandato che il popolo gli avrebbe conferito. Dove è finito allora il voto degli italiani? «Eppure colleghi del Pd mi hanno chiesto espressamente di votare la fiducia. Può sembrare paradossale…», ha dichiarato Massimo Calearo a Repubblica. Giochi di potere all’interno dei palazzi, il voto degli italiani non conta. Deputati del Pd che votano la fiducia al governo! Non c’è responsabilità nei confronti degli elettori e neanche nei confronti del proprio partito. Ognuno pensa per se.

Forse è questo il motivo di quegli scontri, di quei novanta feriti. Forse è per questo che in via del Babuino e in via del Corso, giacciono le carcasse bruciate di tre auto, un mezzo per la raccolta dei rifiuti e una camionetta della Guardia di finanza e tra piazza del Popolo e piazzale Flaminio le strade sono piene di sampietrini divelti, semafori rotti, tubi innocenti e vari oggetti contundenti. I media hanno parlato di un nuovo ’77, le ultime manifestazioni di protesta di piazza che hanno visto scontri violenti tra polizia e manifestanti. Ma il messaggio profondo che già alla fine degli anni ’70 non è stato recepito è che la società è cambiata e la classe politica non se ne vuole accorgere. I cittadini attendono delle risposte che non sono mai arrivate e ora dicono basta.

Sabina Sestu

GUARDA IL VIDEO SERVIZIO DI SERGIO DEMONTE SUGLI SCONTRI DI ROMA

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