
Scandalo Regioni. Vendola ha soluzione ma i casi si moltiplicano
Aggiunto da giorgio.vischetti il 29/09/2012.
Tags della Galleria Politica, Primo piano
Tags: bari, campania, consigli regionali, corruzione, dimissioni, Fiorito, Formigoni, indagini, Lazio, Lombardia, mentre i casi si moltiplicano, peculato, Politica, Polverini, procure, puglia, sanità, sardegna, Scandalo Regioni. Vendola ha la soluzione, Sicilia, sole24ore, Vendola, Veneto
Tags della Galleria Politica, Primo piano
Tags: bari, campania, consigli regionali, corruzione, dimissioni, Fiorito, Formigoni, indagini, Lazio, Lombardia, mentre i casi si moltiplicano, peculato, Politica, Polverini, procure, puglia, sanità, sardegna, Scandalo Regioni. Vendola ha la soluzione, Sicilia, sole24ore, Vendola, Veneto

Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
Bari – Il mito del vaso di Pandora non ha mai avuto tanta attinenza con la nostra realtà politica come in questi giorni. Tutto inizia con il caso di corruzione del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ma, se si vuole prendere la questione ancor più alla lontana, non bisogna dimenticarsi della vicenda sulla sanità in Puglia con il suo governatore Nichi Vendola indagato per concorso in abuso d’ufficio.
La vera punta dell’iceberg, però, è lo scandalo scoppiato poco tempo fa nel Consiglio regionale della regione Lazio, sulla gestione dei fondi del Pdl da parte dell’ex tesoriere Franco Fiorito, che ha portato anche alle dimissioni della governatrice Renata Polverini.
Quest’ultimo episodio sembra essersi diffuso a macchia d’olio anche su altre regioni della penisola, come se fosse un virus. Il tutto ha portato alla ribalta, neanche fosse un’illuminazione divina, la questione sui costi della politica a livello regionale.
E quando meno te lo aspetti, ecco giungere la soluzione del problema dal presidente della Regione Puglia Vendola, tramite una lettera inviata al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna. «Mentre la crisi e il disagio sociale bussano alle porte di milioni di famiglie e rendono incerto il futuro delle giovani generazioni, il moltiplicarsi degli scandali legati all’uso distorto del denaro pubblico genera rabbia e sgomento» esordisce il presidente di Sel.
Successivamente passa ad elencare quei cambiamenti che possono far diminuire casi come quello avvenuto nel Lazio: la diminuzione del numero dei consiglieri portandoli a 50; varare una legge regionale sul conflitto d’interessi; e , soprattutto, un taglio sui loro stipendi. Il politico barese sottolinea come già qualche anno fa aveva provveduto ad un taglio del 10% sugli emolumenti dei propri consiglieri e di come sia disposto a diminuire il suo di altri 50 mila euro l’anno. Attualmente Vendola percepisce 4.325,4 euro (netti e tassati), 6.490,73 euro di diaria e 3.133,46 euro a titolo di rimborso per il rapporto con gli elettori.
Un gesto, quello del governatore della Puglia, a dir poco generoso in questi tempi di crisi e di scandali. Il punto è che noi italiani siamo diffidenti per natura. È lecito pensare che dietro a questa dimostrazione d’altruismo da parte di Vendola ci sia una vera e propria strategia politica che assume i contorni di campagna elettorale. Che sia per le elezioni politiche o per le primarie, vedere Vendola sottolineare come sia contrario allo sperpero di denaro pubblico, implicitamente sembra lanciare il messaggio: «con me alla guida del Paese, queste cose non accadranno mai».
Una cosa è certa. Quando il governatore della Puglia, sempre nella sua lettera, evidenzia che la sua regione risulti ultima in classifica per quanto riguarda la spesa per il funzionamento dei gruppi consiliari e per quanto concerne l’intera attività consiliare, non gli si può dare torto.
Basta dare un’occhiata ai rendiconti 2011 dei Consigli regionali, che sono stati pubblicati dal Sole24Ore qualche giorno fa. Sul fronte delle indennità la regione Lazio ha speso più di 24 milioni di euro. A seguire la Sicilia e la Sardegna: 22 milioni per la prima, poco più di 20 milioni per la seconda.
Risultato identico anche per quanto concerne i vitalizi pagati agli ex consiglieri: al primo posto c’è la Sicilia (21 milioni di euro all’anno); la Sardegna e il Lazio si contendono il secondo posto (più di 20 milioni); e la Campania (oltre 14 milioni).
Nella voce “Spese per il personale del Consiglio”, il primato è sempre della Sicilia (44,2 milioni). Troviamo successivamente la Campania (31 milioni) e il Veneto (30 milioni).
Non ci vuole un esperto in finanze per comprendere l’enorme quantità di denaro pubblico che gira attorno ai vari consigli regionali.

Franco Fiorito, ex tesoriere del Pdl nella regione Lazio
Proprio alcune di queste regioni, da alcuni giorni, sono nel mirino delle procure di mezza Italia, anche a causa dell’effetto domino scatenatosi dopo la vicenda Fiorito. Il motivo è capire se si tratta soltanto di sprechi da parte di molti consigli regionali, o se di mezzo ci siano anche degli illeciti penali. Le regioni al centro delle indagini sarebbero, per ora, sette: Basilicata, Campania, Sardegna, Sicilia, Lazio (i motivi già si conoscono), Emilia-Romagna, Piemonte.
Per quanto concerne la Basilicata, le indagini furono aperte nel 2009 sui rimborsi chilometrici previsti per chi non era residente a Potenza. In Sardegna a rischiare sono 20 consiglieri con l’accusa di peculato (si fa riferimento al periodo 2004-2008). In Sicilia, attualmente, si sta svolgendo semplicemente un’indagine conoscitiva sui fondi che l’Ars ha versato ai gruppi presenti nel consiglio (soltanto quest’anno la cifra ammonta a 12 milioni e mezzo di euro). In Emilia-Romagna l’inchiesta è incentrata sull’uso dei rimborsi elettorali della Lega e sulle interviste a pagamento dei consiglieri regionali e sull’uso dei fondi del gruppo dell’Idv. Ultima, in ordine cronologico, l’inchiesta nata da una dichiarazione del deputato del Pdl Roberto Rosso per quanto riguarda il Piemonte. I magistrati vogliono accertarsi su dei presunti casi di malversazione dei fondi o di irregolarità nella rendicontazione di spese. In Campania, infine, si sta indagando (periodo di riferimento 2008-2012) su eventuali sprechi addebitabili agli attuali consiglieri e su alcuni episodi di peculato da parte di quest’ultimi.
Sono in molti a puntare il dito verso il sistema delle autonomie come causa principale di questa situazione imbarazzante dei Consigli regionali. Probabile che il vero problema, invece, sia rintracciabile nei partiti, il loro finanziamento, il problema dei rimborsi elettorali e la trasparenza. Questioni che non risultano delle novità. Se ne parla ormai da tempo di queste problematiche, ma, come al solito, si attende sempre di raggiungere l’apice dello squallore prima di potersi muovere in una determinata direzione.
Si parla di diminuire stipendi, vitalizi, numero di consiglieri, di abolire le commissioni straordinarie. La realtà è questa: a loro le ostriche, a noi cittadini nemmeno gli avanzi. Ci piace stare leggeri.
Giorgio Vischetti
foto|| brindisireport.it; iljournal.it; skiribilla.tumblr.com
E’tutto vero.Ma in politica contano i FATTI,che sembrano dare ragione A Vendola.
I fatti dicono anche che Vendola è indagato….