
Scandalo al Giro di Toscana: cicliste colombiane si presentano ‘nude’

Le sei cicliste colombiane mostrano sorridenti il nude look poco apprezzato dal pubblico (tuttosport.com)
Campi Bisenzio – Il Giro della Toscana Internazionale femminile 2014 è iniziato lo scorso 12 settembre e si concluderà oggi, 14 settembre, con la tappa Lucca-Capannori. Questa corsa ciclistica tutta in rosa sarà ricordata a lungo non solo per la performance dell’americana Shelley Olds ma passerà alla storia anche per lo speciale abbigliamento indossato dal coraggioso team delle cicliste colombiane a Campi Bisenzio le quali, dinanzi al pubblico del Giro, hanno mostrato per la prima volta un nude look irriverente, suscitando così l’imbarazzo del mondo dello sport. La mise delle sportive ha inasprito gli animi dell’Unione Ciclistica Internazionale il cui presidente Briann Cookson ha definito la divisa colombiana come “Inaccettabile oltre ogni limite di decenza”.
LE CICLISTE COLOMBIANE SI PRESENTANO NUDE - Durante la corsa del 12 settembre pochi hanno notato la fantasia delle tute indossate dalle colombiane ma, una volta scese dalla bici per salire sul podio, è scattato immediatamente l’allarme del buonsenso. Le particolari tute indossate dalle cicliste che hanno colto di sorpresa il pubblico presentano infatti una doppia fantasia: sul busto e sui pantaloncini spiccano i colori giallo-rossi della squadra ma, dalla vita sino al pube, la stampa delle tute color carne rievoca l’immagine del corpo femminile nudo e crudo come Madre Natura l’ha fatto.
SONO O SEMBRANO NUDE? - Da una certa distanza il pubblico ha creduto di trovarsi di fronte a sei ragazze con il pube in bella mostra mentre altri, notando che sulle tute il basso ventre fosse solo ripreso dal tessuto color carne, hanno comunque ritenuto la mise di cattivo gusto ed esteticamente brutta. Inizialmente le news raccontavano della scabrosa nudità di sei cicliste gareggianti al Giro di Toscana mentre poi, soffermandosi con maggiore attenzione sulle divise, le aspre critiche sono state dirette verso la volgarità delle stampe sulle tute colombiane.
LA MERCIFICAZIONE DELLA DONNA IN UNA DIVISA? - Le cicliste sorridono dinanzi agli scatti che le ritraggono come se fossero effettivamente senza veli perché il nude look era stato probabilmente scelto per pubblicizzare – con prepotenza visiva – il suo fantasioso designer. P purtroppo per loro, le divise sono state aspramente criticate e considerate come un simbolo di mercificazione del corpo femminile, un argomento assolutamente bandito dalle gare sportive in rosa. Alcuni ritengono che le divise proposte dalle colombiane siano tra le più brutte di sempre e pochi hanno accettato positivamente la provocazione delle sei cicliste. L’ironia della “bravata” non è stata colta di buon grado dal mondo dello sport anche se, in fin dei conti, era solo una stampa dalla quale non è trapelata alcuna ombra di nudità.
Foto preview: luccacitta.net
Rachele Sorrentino
@rockeleisrock