
Sbancava le slot machine con l’iPhone
Cuneo – E chi l’ha detto che uno smartphone non può essere un utile strumento per far soldi? Sicuramente non una signora cinese, residente nel cuneese, che è stata denunciata dai carabinieri di Corneliano d’Alba per frode informatica. Secondo la ricostruzione dell’Arma, infatti, l’iPhone della donna era dotato di un software capace di interagire con quello delle macchinette, in modo da alterare le probabilità di vincita.
La donna è stata arrestata ieri sera all’interno di un bar con ben 10mila euro in contanti nelle tasche, probabile frutto delle sue operazioni illegali. Ogni volta che si accingeva a giocare, infatti, otteneva vincite importanti, ben superiori in numero a quanto fosse prevedibile secondo le informazioni dei gestori.
Il sistema utilizzato dalla donna – che consisteva nell’utilizzare un iPhone di ultima generazione, fornito di un programma con la capacità di interagire con le macchinette elettroniche, quali videopoker e slot machine, alterandone l’aleatorietà del risultato – era stato scoperto da circa un mese, quando i carabinieri avevano arrestato una coppia di cinesi, impegnati anch’essi a sbancare slot machine e videopoker con il supporto di un iPhone. L’operazione era stata guidata dal capitano Nicola Ricchiuti e aveva condotto anche in quell’occasione a una denuncia per frode informatica a carico dei due connazionali.
Il telefono è stato sequestrato, mentre la donna, che vive e lavora a Barge, è stata denunciata a piede libero, dopo la perquisizione avvenuta al di fuori del locale. Secondo le informazioni fin qui raccolte, l’approccio cinese era decisamente redditizio: era infatti possibile vincere anche 10mila euro in una sola giornata. Il telefono sembra poter essere addirittura di fabbricazione cinese, quindi non un prodotto Apple originale, ma gli accertamenti sono ancora in corso. Le indagini proseguono anche per verificare se tra i due casi così ravvicinati possa esistere un collegamento o se sia in azione una rete malavitosa che sfrutta la tecnologia per frodare i giochi elettronici.
Andrea Bosio