
Sardegna devastata dagli incendi, ma dietro c’è la mano dell’uomo
Cagliari – Ore di angoscia e rabbia in Sardegna, un’isola che ormai da quasi quarantotto ore è devastata dagli incendi. La situazione non è ancora sotto controllo, e in ogni provincia è alta l’allerta.
Ancora la conta dei danni non è definitiva, ma il bilancio è piuttosto negativo: si parla addirittura di duemila ettari andati in fumo nel giro di poco tempo. Tuttavia la Regione non deve far fronte soltanto ai vasti roghi che da nord a sud divampano senza sosta, ma anche assicurare l’incolumità dei suoi abitanti. Al momento sarebbero quattro le persone sotto osservazione, a causa di ustioni o effetti collaterali derivanti dal fumo. In alcuni casi si tratta proprio di soggetti che hanno dato un notevole contributo per domare gli incendi.
Il forte caldo e il vento non aiutano la Sardegna, costretta ormai come ogni anno a fare i conti con una problematica difficile da debellare. La stagione estiva sembra portare con sé un triste destino, fatto di immancabili incendi che non risparmiano nemmeno i centri abitati, che le fiamme lambiscono senza pietà. L’isola deve far fronte ancora una volta a una grave carenza di uomini, ma soprattutto di mezzi. Quando la macchina criminosa si mette in moto, è difficile anche per chi è sempre in prima linea intervenire in maniera risolutiva. A operare in questi casi sono gli uomini della Protezione Civile, il Corpo Forestale e i Vigili del Fuoco e così come tanti volontari.
Un disastro senza fine per la Sardegna. Ieri le fiamme hanno distrutto numerosi campi nel territorio di Ghilarza, in provincia di Oristano. Un allevatore è rimasto ferito nel tentativo di portare al sicuro il proprio bestiame. Qui la mano colpevole dell’uomo ha voluto creare un pericolo concreto, in maniera arbitraria e consapevole. Persino un tratto della strada statale 131 è stato interrotto. Non molto diversa la situazione a Isili e Nurallao, sempre nell’oristanese. E proprio a Isili è stata disposta anche l’evacuazione dei detenuti, trasferiti in un’altra struttura penitenziaria. A rischio poi il territorio di Sinnai, nella provincia di Cagliari.
La situazione più preoccupante però, coinvolge la cittadina di Laconi. Qui le fiamme sono indomabili da ieri sera, e il grande impegno di tanti non sembra riuscire a fronteggiare il pericolo. Nelle scorse ore è stata disposto l’allontanamento degli abitanti della Borgata Santa Sofia, così come da alcuni anziani residenti in una casa di riposo. In salvo anche un gruppo di scout che si trovava da alcuni giorni nella zona per il campo estivo. In funzione i canadair, ma la situazione è così problematica che è stato necessario far intervenire due mezzi provenienti da Trapani e Ciampino. È stato allertato poi anche il sistema antincendi in Corsica, per rispondere prontamente a qualsiasi emergenza che dovesse sorgere nel nord dell’isola.
E le cause dei roghi sono sempre le stesse: dietro c’è sempre l’uomo. In alcuni casi si tratti di persone con la piena volontà di danneggiare un immenso patrimonio fatto di macchia mediterranea e tante specie animali. Di raro entra in gioco l’ingenuità, molto più spesso invece a essere coinvolti sono individui senza scrupoli, pronti a mettere in pericolo un grande patrimonio per raggiungere scopi economici.
La Regione Sardegna lancia in questi istanti concitati, un appello alle istituzioni nazionali, affinché l’isola non sia lasciata sola a fronteggiare un’emergenza che sembra non avere fine. Provocatorio, quanto necessario l’intervento del deputato Michele Piras alla Camera nelle scorse settimane, proprio sull’argomento incendi. La critica del parlamentare si è concentrata in particolare sulla scarsità di mezzi, e la mancanza di investimenti da parte dello Stato sui canadair utili in Sardegna, così come nelle altre regioni coinvolte dalla stessa piaga durante l’estate. Per Piras il Governo preferisce acquistare gli F35.
Sui social network intanto fioccano le polemiche e la disperazione per la perdita di importanti risorse. E mentre da un lato c’è chi chiede più mezzi, invocando quindi un ruolo più incisivo dell’amministrazione regionale, altri auspicano invece che le autorità competenti trovino i responsabili dei tanti incendi.
Le immagini scattate in questi momenti concitati non lasciano dubbi sulla devastazione provocata dagli incendi, nelle ultime quarantotto ore. Dopo tante difficoltà, è auspicabile che arrivi al più presto anche il tanto auspicato spegnimento delle fiamme.
Angela Piras
@AngePiras
Foto: notizie.tiscali.it; meteoweb.eu