Ruby: autogol dei magistrati, la Corte Costituzionale ammette il conflitto

La frittata è (quasi) fatta: la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzioni sollevato dalla Camera nei confronti della procura e del gip di Milano, che hanno indagato e rinviato a giudizio immediato il premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile nell’ambito del Ruby-gate.

Ruby “rubacuori”, minorenne all’epoca dei fatti contestati al premier (andrez.cotti.biz)

La decisione di oggi non è definitiva, ma solo un via libera preliminare: il conflitto sarà deciso nel merito tra qualche mese, quando si saprà se la Consulta accoglierà o meno la richiesta votata a maggioranza della Camera di annullare tutti gli atti di indagine sul caso Ruby e il decreto di giudizio immediato del premier.

Il conflitto di attribuzione è stato sollevato dalla Camera in seguito all’avvio del processo con rito immediato ai danni di Silvio Berlusconi. La maggioranza aveva votato alla Camera il 3 febbraio scorso il rifiuto dell’autorizzazione agli inquirenti milanesi, che avevano chiesto di perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia di Berlusconi. Tale comportamento è stato ritenuti lesivo delle prerogative di Montecitorio  e il rinvio a Milano degli atti è stato seguito dalla segnalazione dell’incompetenza della procura a giudicare sui reati ministeriali eventualmente commessi dal premier.

L’avvocato Roberto Nania, con la firma del presidente della Camera Gianfranco Fini, aveva presentato una memoria chiedendo alla Corte Costituzionale di annullare tutti gli atti compiuti dalla magistratura, in quanto non spettava alla procura di Milano avviare e proseguire le indagini nei confronti del presidente del Consiglio, omettendo la trasmissione degli atti al collegio per i reati ministeriali, precludendo così alla competente Camera dei deputati l’esercizio delle proprie attribuzioni.

Per le stesse ragioni, non era compito del gip spetta né procedere per via ordinaria e emettere il decreto di giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi, né affermare la natura non ministeriale del reato di concussione.

Si dovrà attendere quantomeno l’autunno per la pronuncia definitiva della Corte Costituzionale, ma i segnali mandati oggi dalla consulta aprirebbero uno squarcio inquietante nella credibilità della magistratura. Tutti gli atti di indagine compiuti nei confronti di Silvio Berlusconi potrebbero essere annullati da un comportamento degli inquirenti ritenuto scorretto dalla stessa Corte Costituzionale. Un autogol bello e buono, messo a segno proprio contro il principale “nemico” delle aule di tribunale.

Redazione

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews