Riforma Giustizia: ecco le bozze delle nuove leggi

angelino alfano

Da sinistra: il Guardiasigilli, Angelino Alfano e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha appena varato all’unanimita’ il disegno di legge costituzionale per la riforma della Giustizia. Le fonti governative citano le seguenti bozze al vaglio delle future discussioni alle Camere.

Bozza sulla responsabilità delle toghe – “I magistrati sono direttamente responsabili degli atti compiuti in violazione dei diritti, al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato”. Le toghe, dunque, potranno essere chiamate a risarcire di tasca propria il cittadino ingiustamente punito al posto dello Stato, come oggi è previsto. Inoltre, la bozza prevede che anche “nei casi di ingiusta detenzione o di altra indebita limitazione della libertà personale, la legge regola la responsabilità civile dei magistrati”. (Articolo 113 della Costituzione che diventerà il 113 bis).

Bozza, doppio Csm presieduto dal Capo dello Stato – I Csm saranno 2: uno per i giudici, l’altro per i Pubblici ministeri. Entrambi saranno presieduti dal Capo dello Stato. Questa è una delle novità più determinanti della riforma, introdotta nella bozza Giustizia. L’ipotesi che il capo del Csm dei magistrati requirenti fosse il Procuratore generale della Cassazione, eletto dal Parlamento in seduta comune e su indicazione del Csm, è stata eliminata nelle ultime ore.

Il primo presidente della Corte di Cassazione, farà parte del Csm giudici. Gli altri componenti saranno per il 50% scelti dai giudici, dopo sorteggio degli eleggibili. L’obiettivo è di ridurre il peso dei corporativismi della magistratura associata. L’altra metà dal Parlamento sarà tenuta, in seduta comune, da professori ordinari di università di materie giuridiche ed avvocati con 15 anni di esercizio alle spalle. Il vicepresidente del Csm della magistratura giudicante sarà scelto tra i componenti laici, ovvero non togati.

Il Csm dei Pm sarà presieduto dal capo dello Stato e ne sarà un membro di diritto il Procuratore generale della Cassazione. Inoltre, è previsto un ribaltamento dell’attuale proporzione della maggioranza togata. La componente di toghe dovrebbe essere ridotta a un terzo, dopo sorteggio degli eleggibili, mentre quella di laici arriverebbe a due terzi. Al vaglio anche modifiche per l’art. 105 della Costituzione: i Consigli Superiori “non possono adottare atti di indirizzo politico né esercitare attività diverse da quelle previste dalla Costituzione”. Inoltre, pare (ma è ancora da confermare) che i Csm potranno esprimere pareri sui ddl del Governo solo su richiesta del ministro della Giustizia.

Bozza per l’azione penale solo con criteri di legge – “L’ufficio del Pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale secondo i criteri stabiliti dalla legge“. Questa sarà l’ultima versione di bozza che il Guardiasigilli, Angelino Alfano farà pervenire, domani, al Cdm.

Attualmente, l’articolo 112 della Costituzione prevede: “Il Pm ha l’obbligo di esercitare l’azione penale secondo le modalità stabilite dalla legge“. La versione che sarà sottoposta al Quirinale parla di criteri. Dunque, la possibilità per i Pubblici ministeri di intraprendere un’ azione penale sarà presumibilmente limitata rispetto a quella attuale.

Bozza sulla Corte disciplinare – Anche la Corte di disciplina dei magistrati sarà divisa in 2: una sezione per i giudici e una per i Pm.

I componenti di ciascuna sezione saranno nominati per metà dal Parlamento in seduta comune e per metà da giudici e Pm, dopo sorteggio degli eleggibili. La Corte di disciplina eleggerà un presidente e le varie sezioni, a loro volta, nomineranno un vicepresidente tra i membri del Parlamento. La nuova legge in bozza – secondo l’art. 105 bis della Costituzione -”assicura l’autonomia e l’indipendenza della Corte di disciplina e il principio del giusto processo nello svolgimento della sua attività”.

Chantal Cresta

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