
Rifiuti immortali
Altro che Highlander o elisir di lunga giovinezza: incredibile ma vero, uno degli elementi più dannosi per l’ecosistema mondiale, quello costituito dai rifiuti, ha una vita che oltrepassa anche intere generazioni. Una considerazione triste e sempre più pericolosa, se si pensa all’enorme quantità di rifiuti di scarichi, immondizie e avanzi che vengono prodotti ogni giorno dall’uomo.
Perché un composto possa essere classificato come biodegradabile è necessaria la presenza di un batterio in grado di decomporlo. In termini generali, tutte le sostanze e gli oggetti ottenuti con materiali organici naturali sono facilmente e velocemente degradabili (un esempio su tutti è quello della carta). Il problema si pone invece per le sostanze ottenute mediante la sintesi: in questo caso i batteri non sono capaci di produrre un enzima che possa attaccare il composto.
I materiali di questa tipologia più comuni sono quelli plastici, ottenuti dall’unione tra idrogeno, carbonio e ossigeno. Questi tre elementi sono soggetti a decomposizione, ma ciò che resta di essi dopo il processo è costituito da molecole di struttura troppo complessa per essere ulteriormente deteriorabile da altri agenti batterici.
I dati riguardanti i tempi di questo processo sono preoccupanti, e troppo spesso palesemente ignorati: si parte dal semplice capo in lana (con tempi di 1 anno), alla decade della riviste di tipo magazine. Per i tessuti sintetici la durata è invece biblica, variando anche dal secolo ai 1000 anni per tessuti prodotti in laboratorio o i vecchi sacchetti di plastica.
Ecco alcuni esempi più dettagliati:
• Chewingum (5 anni)
• Lattina (10 -100 anni)
• Un contenitore di polistirolo (oltre 1000 anni)
• Schede plastificate (oltre 100 anni)
• Sigarette (1-2 anni)
• Il torsolo di una mela (3 mesi)
• Fiammiferi (6 mesi)
• Giornali e riviste (dai 6 mesi a anche più di 10 anni)
• Una bottiglia di vetro (circa 400 anni)
• Un sacchetto di plastica (100-1000 anni)
• Piatti e posate di plastica (100-1000 anni)
• Un pannolino usa e getta (circa 400 anni)
• Indumento di lana o cotone (1 anno)
• Fazzoletti e tovaglioli di carta (3 mesi)
• Un cartone di latte o succo (1 anno)
• Una scatola di cartone (2 mesi)
Tenere a mente questi numeri per vivere nel rispetto più totale per l’ambiente, dando un forte sostegno ecologico anche all’ecosistema è a questo punto ancora più doveroso, a meno che non si voglia, già tra pochi anni, e senza parlare di esagerazioni, navigare in strade piene di rifiuti che sopravviveranno nei secoli a venire.
Adriano Ferrarato