
Ricerca: trasformato il grasso “cattivo” in “buono brucia-calorie”
Aggiunto da Nadia_Galliano il 04/05/2011.
Tags della Galleria FlashNews, Medicina, Primo piano, Salute
Tags: appetito, Bi Sheng, calorie, Cell Metabolism, diabete di tipo 2, dieta, epidemia, esperimento, grasso bianco, grasso bruno, grasso cattivo, Johns Hopkins, Medicina, Nadia Galliano, Npy, obesità, peso, proteina, ricerca, Salute
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Roma (Adnkronos Salute) – La lotta all’obesità compie nuovi passi avanti: un gruppo di scienziati americani ha trovato un modo per trasformare il grasso ‘cattivo’ in un tipo di grasso migliore, capace di bruciare le calorie e ridurre il peso corporeo.
Questa straordinaria scoperta, ottenuta da studiosi della Johns Hopkins sui ratti, potrebbe essere ‘allargata’ agli esseri umani, aprendo così la strada a un nuovo trattamento contro l’obesità: quest’ultima potrebbe infatti essere contrastarla direttamente ‘dall’interno’, modificando l’espressione di una proteina legata all’appetito.
I ricercatori non solo hanno ridotto l’apporto calorico degli animali e il loro peso, ma hanno anche trasformato la composizione del grasso corporeo: come si legge su Cell Metabolism, il grasso bianco ‘cattivo’ è diventato grasso bruno ‘buono’.
Quest’ultimo è un tipo di grasso abbondante nei neonati, in cui viene usato come fonte di energia per generare calore, grazie all’impiego di calorie.
Il problema è che, con l’età, il grasso bruno scompare e viene in gran parte sostituito dal grasso “cattivo”, un fedele ‘compagno’ che, in genere, si piazza proprio come una ciambella attorno al girovita.
Secondo gli esperti, stimolando l’organismo a produrre più grasso bruno invece di quello bianco, si potrebbe controllare il peso e prevenire in un colpo solo obesità e i problemi di salute connessi, come il diabete di tipo 2.
L’esperimento condotto dal team di Bi Sheng ha dimostrato che la soppressione di una proteina che stimola l’appetito (Npy) diminuisce il peso degli animali: una volta spento questo ‘interruttore’ nel cervello dei roditori, gli scienziati hanno assistito ad una riduzione di appetito e assunzione di cibo. E nonostante i ratti siano stati nutriti con una dieta ricca di grassi, sono riusciti a controllare l’aumento di peso meglio dei compagni a quattro zampe dotati di proteina funzionante. Analizzando la composizione dei grassi degli animali, i ricercatori hanno scoperto che in quelli ‘modificati’ si era verificata un’interessante trasformazione: una parte del grasso cattivo era stato sostituito da quello buono.
Il team americano spera ora di poter raggiungere lo stesso risultato negli esseri umani, iniettando, al di sotto della cute, cellule staminali del grasso per bruciare quello cattivo e stimolare la perdita di peso.
“Se riuscissimo a trasformare il grasso cattivo in quello buono, capace di bruciare le calorie invece di accumularle, potremmo aggiungere un’importante nuova arma per affrontare l’epidemia di obesità”- concludono i ricercatori.
Nadia Galliano
Foto || via medicinalive; evonutrizione
speriamo che sPerimentano qualcosa di valido e innocuo,perchè l obesita è la causa di troppe malattie,oltre che è un danno per l estetica del corpo!A volte causa di molte depressioni!