Raiperunanotte: il trionfo dell’informazione libera

Per il Presidente del Consiglio si è trattato di  “un obbrobrio incivile e barbaro

di Roberta Colacchi

E’ un silenzio “assordante” quello che ormai regna in tv, dopo la sospensione dei talk show e delle trasmissioni di approfondimento politico della Rai, in occasione delle elezioni regionali. Michele Santoro, però, ha deciso di rompere questo silenzio, organizzando, giovedì scorso, l’evento Raiperunanotte al Paladozza di Bologna, una trasmissione progettata dalla redazione di Anno Zero e realizzata con l’aiuto della Federazione Nazionale della stampa.

 La serata è stata definita il primo sciopero bianco degli abbonati Rai, che, per la prima volta, hanno avuto la possibilità di protestare senza dover minacciare di non pagare il canone, partecipando attivamente alla difesa del diritto di informazione.

I biglietti per assistere in prima persona sono andati esauriti in poche ore, ma in molti, tra tv private, radio, internet e gruppi di ascolto, nelle diverse regioni, hanno dato il loro appoggio all’iniziativa, trasmettendo in diretta il programma. Anche personaggi esterni alla politica italiana si sono schierati a favore dell’iniziativa di Santoro. L’ex vicepresidente americano e premio Nobel per la Pace Al Gore ha dichiarato di essere “orgoglioso di diffondere un importante programma d’informazione come Annozero, specie nel momento in cui altri canali non lo fanno”. Infatti Current Tv (canale 130 di Sky), fondata da Gore insieme all’avvocato imprenditore Joel Hyatt con lo scopo di raccontare le storie che altri non raccontano, ha mandato in onda lo speciale di Santoro .

Il premier Silvio Berlusconi

E di certo questa è una di quelle storie, che per molti, al giorno d’oggi, in Italia, non si vorrebbero o dovrebbero raccontare. La domanda se il decreto imposto dalla Rai alle sue trasmissioni sia stato un vero e proprio caso di censura, con la conseguente (e forse non nuova) violazione della Costituzione, in particolare dell’ articolo 21 che sancisce la libertà di stampa, rimane aperta. Il premier Silvio Berlusconi ritiene che “lo spettacolo di Santoro è l’ultima dimostrazione che esiste il massimo della libertà”. Ma non sono della stessa opinione gli oltre 82.702 fan della pagine Raiperunanotte di Facebook, e neanche i 3 milioni di spettatori (13% di share), e le seimila persone presenti al Paladozza.

Tanti gli ospiti: Giovanni Floris, Antonello Venditti, Gad Lerner, Morgan, Antonio Cornacchione, Maurizio Crozza. Non sono mancate le provocazioni: Santoro ha rievocato l’editto che lo incriminava, insieme ad Enzo Biagi e Daniele Luttazzi, di uso criminoso della televisione. Luttazzi, con il suo consueto linguaggio esplicito, si è lanciato in “curiose” analogie sessuali per spiegare il gradimento degli elettori per Silvio Berlusconi che ha definito “un fuoriclasse”. “La Costituzione gli va stretta, sarebbe come far giocare Tiger Woods a golf in uno sgabuzzino” ha affermato, in tono mordace, il comico.

Marco Travaglio

Anche Marco Travaglio ha criticato il premier, rivelando i particolari di un’intercettazione in cui Berlusconi, discutendo con Minzolini e Innocenzi, dichiarò di voler far chiudere definitivamente Annozero e Ballarò, e di mal sopportare la linea scelta anche da altri programmi, come Parla con me della Dandini in cui erano stati ospitati Scalfari e Ezio Mauro. Il cavaliere, in sostanza, avrebbe cercato di forzare da dentro l’Agcom, l’autorità indipendente che deve garantire la libertà d’informazione nelle comunicazioni, tramite Innocenzi, per trovare un pretesto giuridico che permettesse alla Rai di oscurare Santoro, o, al limite, di impedirgli di parlare dei  suoi processi. Una manovra su cui, come di consueto,  è calato il silenzio della stampa italiana per farla passare inosservata. Ironico e tagliente anche il suo secondo intervento sulla tragicommedia della mancate presentazione delle liste del Pdl per le regionali del Lazio.

Berlusconi, dal canto suo, ha risposto definendo  la trasmissione “un obbrobrio incivile e barbaro,veramente inaccettabile” poiché ha sparato a zero su “qualcuno accusato di tutto e di più, senza la possibilità di difendersi”.

Santoro sembra aver centrato l’obiettivo, abbattendo la “serrata” pre- elettorale”, riaccendendo la passione per un’informazione non politicizzata. Come ha detto Bersanila censura nei tempi moderni è inutile, è un’assurdità, può perfino essere un boomerang. Se al premier non piace una trasmissione può cambiare canale, come fanno tutti i cittadini. Ma non tolga agli italiani la possibilità di scegliere”. Un evento storico per l’Italia che ha portato alla ribalta anche la potenza della rete, che, rispetto agli altri mezzi di comunicazione, su tutti la televisione, permette di poter parlare senza alcun tipo di filtro, aggirando, come mai prima, la censura.

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