Questa settimana al cinema: L’uomo d’acciaio e il Chan-wook Park made in U.S.A

L'uomo d'acciaio (voto10.it)

La locandina del film "L'uomo d'acciaio" (voto10.it)

Compiangendo l’improvvisa scomparsa di uno dei volti magari meno noti (se non per la risaputa interpretazione da protagonista nella fortunatissima serie televisiva I soprano) ma di certo più apprezzati del nuovo scenario hollywoodiano, ovvero James Gandolfini, deceduto, tra l’altro, proprio nella capitale dell’Italia paterna, si suol dire “the show must go on”. E allora, eccoci pronti a ripiombare nel calcificante bacino mediatico del mainstream più statunitense possibile con l’ennesimo tentativo (ormai, di fatto, una vera e propria moda ai limiti del sopportabile) di “reboot” di un altro imponente franchising. Signore e signori, dunque, dopo Batman, Spider-man e l’incredibile Hulk (con dovute scuse nel caso di eventuali dimenticanze), permetteteci di ripropinarvi anche il tormentone Superman per tramite di L’uomo d’acciaio. Certo, la regia sembra promettere bene rispondendo al nome di Zack Snyder (si rimembri il successo di 300, che piaccia o meno), così come il fattore di direzione produttiva (Cristopher Nolan) e almeno parte del cast di interpreti (basti anche il solo Michael Shannon nel ruolo del perfido generale Zod). Fatto sta che la pellicola pare non convinca molto gli addetti al settore almeno per quanto riguarda le fervide premesse con le quali era stata preventivamente diffusa in senso informativo da puro (e abile) marketing. Ad ogni modo, seppur in luce ben differente e maggiormente introspettiva (la tipologia principale della corrente modaiola del “reboot” stesso) siamo di nuovo all’inizio di tutto, quando cioè il pianeta Krypton ha esaurito tutte le sue risorse naturali ed è condannato all’implosione. Pochi giorni prima dell’avvento del temibile e vendicativo generale Zod, che prenderà in mano le redini delle vite planetarie senza però poter far nulla, ovviamente, contro l’imminente apocalisse, nasce il figlio di Jor-El, eccelso luminare e guida dell’intero pianeta. Il piccolo Kal, però, per essere salvato dalla catastrofe imminente e dalla perfidia di Zod, viene spedito sulla Terra tramite una navicella spaziale che, una volta atterrata in Arkansas, consegnerà le sorti del piccolo alla famiglia Kent, che gli darà un nome (Clark), una casa e una guida di vita. Crescendo, però, Clark dovrà fare i conti con le difficoltà dell’esistenza relative alle potenziali capacità di maturità umana, pur consapevole di possedere doni ultraterreni prima ancora di scoprire le sue vere origini, caratteristiche che sceglierà di mettere a disposizione della salvaguardia del prossimo. Alle porte dell’atmosfera terrestre, però, sbarca il temibile generale Zod, deciso a vendicare le sorti di Krypton sul sangue di chi archivia come discendenza dei principali colpevoli della catastrofe.

Di carattere ben differente e, invece, Stoker (regia di Chan-wook Park, con Mia Wasikowska, Matthew Goode, Nicole Kidman, Alden Ehrenreich), prima esperienza statunitense per l’autore di pellicole praticamente di culto quali quelle costituenti la risaputa trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old boy e Lady Vendetta), qui impegnato in una narrazione incentrata su India Stoker, una ragazza molto introversa e sensibile che, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, perde l’amatissimo padre a causa di un incidente mortale. D’improvviso, in casa Stoker fa il suo ingresso lo zio Charlie, da India praticamente mai conosciuto. Fratello più giovane del padre, Charlie sarà la chiave di volta per un capovolgimento claustrofobico di comportamenti, vicende e situazioni.

Stoker (movieplayer.it)

La locandina del film "Stoker" (movieplayer.it)

Sul fronte italiano, invece, per quanto si possa discutere e controbattere in qualsivoglia maniera, il buon Federico Zampaglione resta sempre e comunque una personalità registica estremamente appassionata al mezzo di espressione audiovisivo e, pertanto, da seguire in quanto ha da comunicare a livello cinematografico lasciando da parte la parallela carriera per la quale è meglio noto ai più. E dunque, dopo una inconsistente commedia noir grottesca (Nero bifamiliare) ma un successivo buon horror con saggia strizzatina d’occhio ai vari Argento e Bava (Shadow), proprio il mondo del terrore e della durezza visiva sembra essere il territorio più congeniale al leader dei Tiromancino (non sono affatto un mistero i suoi gusti cinematografici di una vita intera). Ecco, quindi, arrivare in sala il suo nuovo Tulpa (con Claudia Gerini, Michela Cescon, Michele Placido e un Nuot Arquint sempre più perfettamente inquietante nelle sue fattezze psicosomatiche), un già discusso giallo-horror-splatter denso di violenza, sangue e sesso ma non privo di un intreccio di interessante caratura, quantomeno da testare. Nello specifico, Lisa è una donna in carriera insoddisfatta del suo lato più profondamente oscuro, che sfoga di notte frequentando club per scambisti al suo di orge e sadomasochismi di vario stampo. La sua già sconvolta e sconvolgente esistenza, però, viene ulteriormente scossa dal momento in cui si accorge che una serie di efferati omicidi coinvolge esattamente tutte le persone da lei frequentate in quel club. Sulla base di un buon precedente di genere, insomma, diamogli una chance.

Così come, tra l’altro, malgrado le ancora più fervide divergenze di gusti nei suoi diretti confronti, male non faremmo a testare anche il nuovo prodotto audiovisivo di un altro nome italiano non di minore importanza, ovvero Marco Risi, di rientro nelle sale questa settimana con il suo Cha cha cha (con Luca Argentero, una rediviva Eva Herzigova, Claudio Amendola e nientemeno che Pippo Del Bono), thriller di genere incentrato sulle sorti dell’investigatore privato Corso, tipico uomo bello e tenebroso di poche parole, impegnato nel pedinare un giovane rampollo della Roma bene, figlio di un’attrice sua amica “particolare”. Una sera, però, il ragazzo esce di fretta da una festa in maschera e viene investito da un’auto che sembrava trovarsi lì proprio per aspettarlo e compiere il mortuario gesto. Contemporaneamente, la polizia scopre il cadavere di un uomo abbandonato in un terreno alle porte di Fiumicino. Qualcosa, in sostanza, collega questi due decessi. Scoprire cosa sarà compito proprio di Corso il quale, per giungere a verità, non dovrà tirarsi indietro dal mettere il naso in affari limitrofi alle alte sfere del malaffare e della corruzione sullo scenario di una capitale sempre più testimone di un sostanziale decadimento umano complessivo.

Buona visione.

(Foto: voto10.it / movieplayer.it)

Stefano Gallone

@SteGallone

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews