Questa settimana al cinema

Quest’oggi non c’è che dire: seppur in una eterna alternanza tra prodotti di qualità e scelte produttive azzardate o, talvolta, pretestuose, possiamo riscontrare, tra i film in uscita nelle sale cinematografiche italiane domani 1 aprile, anche una saggia miscellanea di entrambi questi insiemi di elementi.

Ne è un valido esempio Boris – Il film (con Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Luca Amorosino, Valerio Aprea, Ninni Bruschetta, Antonio Catania), atteso lungometraggio derivante da una costola dell’omonima e fortunatissima serie televisiva ad opera del malefico trio Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo, autori e registi delle puntate trasmesse tuttora in replica sul digitale terrestre di Cielo. Se, da una parte, il telefilm narra le tragicomiche e crudeli avventure/disavventure di un set televisivo da fiction (mai si è andati così vicini alla realtà effettiva delle cose, tra stagisti schiavizzati, registi asini e attori megalomani), il film non se ne discosta molto nel momento in cui prende come fulcro narrativo vicende legate agli stessi soggetti, stavolta impegnati nella produzione (come immaginabile) di un tanto sospirato film d’autore ma pur sempre radicati nell’eterno grido di battaglia contrattuale “viva la merda!”. L’ottimo regista Renè Ferretti, dunque, matura in sé questo profondo desiderio dopo tanti anni di fiction su carabinieri, intrighi ospedalieri e drammi in costume da prima serata. Il buon uomo vede questa possibilità come una sorta di credito nei confronti di un’intera carriera spesa nell’inutilità televisiva, ma arriverà a constatare sulla sua stessa pelle che il mondo del cinema rischia di essere addirittura peggiore di quello della tv, fatto, cioè, da salotti da insulsa industria culturale presieduti da sceneggiatori strapagati ma incapaci e nullafacenti, attrici isteriche e direttori della fotografia convinti di essere grandissimi artisti. Su tutti aleggia lo spettro terrificante del cinepanettone come unico pseudogenere cinematografico capace di farsi apprezzare dal pubblico e, a dispetto dei “cinematografari” snob, di mandare avanti la baracca. Imperdibile.

Altrettanto interessante, anche se su sponde completamente diverse, è Poetry (regia di Lee Chang-dong, con Yu Junghee, Lee David, Kim Hira, Ahn Naesang), drammatica storia di una poetessa in erba, Mija, desiderosa di nuove suggestioni che, però, viene a scontrarsi con la violenza di una cittadina di provincia in cui vive col nipote sedicenne che la figlia le ha affidato in allevamento. La donna ha il dono di riuscire a vedere la realtà con molta più gratitudine rispetto alla freddezza dei suoi concittadini, ma quando, essendosi iscritta ad un laboratorio di poesia, si impegna a consegnare un suo componimento entro la fine del corso, la vicenda del nipote, inciampato in un’azione brutale il cui risarcimento in denaro non è in suo possesso, la costringerà ad affrontare il male puro rischiando di renderle impossibile il recupero della capacità sensibile di riversare i sentimenti umani su carta.

Per alleggerire le giornate lavorative, le apposite compagnie di distribuzione italiane mettono a disposizione Mia moglie per finta (regia di Dennis Dugan, con Adam Sandler, Jennifer Aniston, Nick swardson), più o meno digeribile commedia basata su Danny, un chirurgo plastico di Beverly Hills, che, dopo un matrimonio finito ancora prima di iniziare, ha deciso di trasformare la fede al dito in un’esca per attrarre belle donzelle nel tempo massimo di una notte, impietosendole con i suoi falsi racconti relativi a come la moglie lo maltratti e lo tradisca. Quando però incontra il vero amore, Danny toglie l’anello ma se lo lascia comunque scoprire nella tasca dei pantaloni.

Sempre in zona commedia, Hop (regia di Tim Hill), simpatico misto di fisicità e animazione basato sulla storia di Fred (James Mardsen), uno scansafatiche che ferisce per sbaglio il Coniglio Pasquale fuggito in ribellione alla tradizione e sbarcato ad Hollywood in cerca di fortuna. Fred, allora, dovrà prendersi cura della creatura e, nel farlo, non potrà evitare di scoprire che si tratta di un ospite non del tutto tranquillo.

Tornando seri, La fine è il mio inizio sembra essere il film del momento. Basato sull’omonimo libro di Tiziano Terzani, uscito postumo, il film, per la regia di Jo Bailer, fa del bravissimo Bruno Ganz un Tiziano Terzani perfetto nel suo evidenziare il senso più impalpabile dell’esistenza terrena. Ormai giunto al capolinea della sua vita, Terzani convoca, tramite una lettera, suo figlio Folco (Elio Germano) per raccontargli la sua storia, le sue esperienze spirituali più profonde e il modo in cui si sta preparando alla morte con il compito di farne un libro. Ne salta fuori, come risultato, un profondo ma gradevole viaggio alla scoperta dei sentimenti più profondi ed impercettibili dell’animo umano, in una comune esperienza di consapevolezza della propria essenza di individuo facente parte di un tutto troppo grande per non essere considerato. Unico motto: vivere la vita attimo per attimo ed esserne padroni assoluti.

Gradito ritorno, infine, sul grande schermo per John Carpenter con The ward – Il reparto (con Amber Heard, Mamie Gummer, Danielle Panabaker), buon thriller adibito a narrare le vicende di un braccio isolato di un ospedale psichiatrico all’interno del quale Kristen, assieme a quattro coetanee, dopo aver dato fuoco ad una casa colonica tra i boschi, evento del quale non ricorda assolutamente nulla, viene a conoscenza dell’esistenza di Alice, una ragazza sulla cui sorte regna un profondo mistero e il cui fantasma terrorizza i corridoi dell’ospedale e impedisce che chiunque possa vivo dal reparto.

Buona visione

Stefano Gallone

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews