Questa settimana al cinema

Settimana ricca di uscite scorrevoli sugli schermi delle sale cinematografiche italiane e, almeno stavolta, densa di uscite interessanti. Cominciando dagli approdi provenienti dalla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, I primi della lista di Roan Johnson (con Claudio Santamaria, Francesco Turbanti, Daniela Morozzi, Fabrizio Brandi), italianissimo nonostante il nome dovuto ad una parentela londinese, pur essendo stato presentato non nelle vesti da selezione ufficiale, ha rappresentato un ottimo banco di prova per lo stesso regista in quanto prima esperienza di lungometraggio ufficiale. Oltre al cast ufficiale, anche la presenza del signor Pierpaolo Capovilla (frontman di One Dimensional Man e Teatro Degli Orrori) nel ruolo di un barista contribuisce a narrare una storia datata 1970 e riferita alla città di Pisa, all’epoca epicentro di Lotta Continua e del movimento studentesco. Quando iniziano a girare voci su un potenziale ed imminente colpo di stato, i più esposti hanno paura di essere catturati nel sonno. Tra questi vi è Pino Masi, cantautore, affiancato dai liceali Renzo Lulli e Fabio Gismondi, ai quali lo stesso Masi propone di fuggire. I tre, dunque, si mettono in viaggio ma non tarda ad abbattersi su di loro una serie di equivoci, tra i quali un incontro inquietante con colonne militari dirette a Roma per la festa della Repubblica del 2 giugno.

Sempre dall’ultima edizione della kermesse capitolina arriva, stavolta in concorso ma a secco di premi e menzioni, il buon Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa (con Aylin Prandi, Rolando Ravello, Valentina Carnelutti, Antonio Gerardi), anch’esso esordio ufficiale su larga scala distributiva nonché buona prova di maturità quasi preventiva per il trentenne regista di Bitonto. Con ritmo ben controllato e atratti claustrofobico, pasolinianamente ambientato nella periferia pugliese più sperduta e primitiva, Mezzapesa racconta la difficile storia di Francesco detto “Veleno”, un ragazzino di buona famiglia che trascorre le sue giornate in comitiva con i ragazzi dei quartieri popolari. Giocando a calcio sul rozoz campo di terra battuta del quartiere, Francesco diventa compagno di squadra e di vita con, tra gli altri, Zazà, il più grande e carismatico della comitiva. Durante uno dei suoi pomeriggi in compagnia, però, Francesco assiste al salvataggio di Annalisa, una giovane sposa pronta a porre fine alla sua vita saltando dal tetto della chiesa. Da quel momento in poi, la ragazza diveterà una sorta di desiderio comune per i ragazzi della comitiva, dalla quale proprio Francesco e Zazà emergono in quanto maggiormente interessati a comprendere la controversa personalità della giovane donna.

Un passaggio sul red carpet di Roma lo ha avuto anche il nuovo lavoro di Pupi Avati, ovvero Il cuore grande delle ragazze. Perennemente intenzionato a vestire da attore chi attore non è, stavolta è toccato al cantautore Cesare Cremonini interpretare il personaggio protagonista al fianco di Micaela Ramazzotti ai fini della narrazione delle reali vicende relative ai nonni dello stesso regista, immischiati un una storia d’amore impossibile tra un mezzo mascalzone analfabeta e una ragazza di buona famiglia. Largo, dunque, ad intrighi, tentativi di fuga e dimostrazioni d’amore oltre ogni limite in un periodo tanto difficile (siamo negli anni ’30) quanto necessario per riscoprire la sincerità e il vero valore dei sentimenti più importanti e tuttora, spesso, perduti.

Sfociando, invece, negli eccessi di leggerezza e nella quasi inutilità produttiva (da alcuni, invece, giudicata come “commedia sentimentale sofisticata”), incontriamo il secondo capitolo di Lezioni di cioccolato (di Alessio Maria Federici, con Vincenzo Salemme, Angela Finocchiaro, Luca Argentero, Hassani Shapi), nel quale le strade di Mattia e Kamal hanno ormai preso strade differenti: l’uno è tornato ad occuparsi di edilizia ma con scarsi risultati, mentre l’altro è riuscito ad aprire la tanto desiderata cioccolateria senza, però, riuscire a vedere in faccia un solo cliente. I due ex amici, però, sono destinati ad incrociare nuovamente le loro strade: Kamal ha in mente un nuovo progetto sul cioccolato e Mattia ne vuole assolutamente fare parte. Ma Kamal non si fida e rimane scettico sulla possibilità di inserire l’amico nei suoi piani, specie ora che sua figlia è rientrata dagli studi all’estero e, quindi, equivale ad una potenziale vittima sentimentale di uno “sciupafemmine” come Mattia.

A destare una notevole dose di interesse, però, è SaGràscia (di Bonifacio Angius, trentenne esordiente sardo, con Giuseppe Mezzettieri, Stefano Deffenu, Francesca Niedda), un road movie atipico e indipendente ambientato in una Sardegna antica (quasi degna delle documentazioni del maestro De Seta), fatta di ninna nanne e filastrocche, nella quale il piccolo Antoneddu vive all’insegna di una personale percezione della realtà che lo porta a credersi come facente parte di un mondo magico. Intenzionato a raggiungere la chiesa del santo che “gli ha salvato la vita”; intraprende un viaggio lungo strade, sentieri e viottoli polverosi popolati da personaggi bizzarri, vagabondi e confusionari grazie ai quali bene e male si mescolano con malinconia e larghe vene di surrealismo. L’obiettivo comune è scoprire dove si trovi e in cosa consista il confine tra sogno e realtà. Consigliatissimo.

Infine, oltre alle spettacolarizzazioni da botteghino di un pur tecnicamente interessante (ma non di più) Immortals 3D (di Tarsem Singh, con Henry Cavill, Stephen Dorff e un rispolverato Mickey Rourke), storia di un semplice uomo che scopre di essere figlio del re e destinato a diventare l’eroe dell’antica Grecia, potrebbe risultare interessante per qualcuno (si presume le solite personalità prive di adeguato senso etico inteso in termini di fruizione artistica) One day (di Lone Scherfig, con Anne Hathaway, Jim Sturgess, Patricia Clarkson), solita e scialba commediola romantica basata sulla storia di amore ed amicizia tra Emma e Dexter, compagni di università che la macchina da presa, sia insieme che in separata sede, si ostina a seguire anno dopo anno fino a tracciare linee esistenziali inevitabilmente destinate a cercarsi in eterno senza mai avere la certezza di poter giungere ad un fine comune.

Buona visione.

Stefano Gallone

 

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