
Prostituzione minorile: madre vende la figlia adolescente per 150 euro

Una terribile storia di prostituzione minorile: la madre vendeva la figlia per 150 euro a prestazione (linkiesta.it)
GENOVA – Una terribile storia di prostituzione minorile che ha come protagoniste una madre e una figlia adolescente. Un caso agghiacciante che, per certi versi, ricorda il celebre scandalo delle “baby squillo“ dei Parioli, dove una delle madri delle due adolescenti cadute nel tunnel della prostituzione è stata arrestata e condannata a risarcire la figlia di cui ha perso la podestà. Se, nel caso delle baby squillo, la madre è stata arrestata in quanto – secondo le indagini e alcune intercettazioni telefoniche – sarebbe stata consapevole, all’epoca dello svolgimento dei fatti, dei giri di droga e prostituzione in cui la giovane figlia era caduta ma non avrebbe tentato di salvare il sangue del suo sangue da tale incubo, in questo caso più recente è stata proprio una mamma a costringere la propria figlia a vendere il suo corpo.
VENDE LA FIGLIA ADOLESCENTE PER 150 EURO - Secondo le ultime ricostruzioni, la madre, di nazionalità nigeriana, avrebbe costretto la figlia sedicenne a prostituirsi in cambio di 150 euro a prestazione. La donna indagata avrebbe venduto le prestazioni sessuali della figlia a un uomo sessantenne, arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Al momento è stato proibito alla donna, per misura cautelare, di avere contatti ravvicinati con la figlia, mentre l’uomo si trova agli arresti domiciliari. Entrambi sono stati accusati di induzione alla prostituzione minorile. Le accuse sono sostenute dai riscontri pervenuti tramite l’analisi dei tabulati telefonici che attesterebbero la presenza di “accordi economici” tra la madre dell’adolescente e il sessantenne. Dalle telefonate è stato confermato che la giovane sarebbe stata costretta a prostituirsi dallo scorso novembre 2013 sino a marzo 2014.
SALVATA DAL CORAGGIO DI CONFESSARE - Come riportato da alcuni quotidiani locali, la terribile storia è stata scoperta grazie a una confessione dell’adolescente la quale, al culmine della disperazione, ha trovato il coraggio di raccontare la sua mostruosa verità, esponendo l’intera vicenda dinanzi ad alcuni sui compagni di classe e a un insegnante di psicologia dell’istituto superiore da lei frequentato. Al momento la giovane vittima è stata affidata alle cure di un centro di accoglienza per minori e il suo caso è stato affidato al pm Federico Manotti assieme al procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico.
Foto preview: skuola.net
Rachele Sorrentino