
Preti pedofili: Don Seppia chiedeva bambini di 10 anni
GENOVA – Emerge sconvolgente il ‘profilo’ di Don Riccardo Seppia, il parroco arrestato per pedofilia e cessione di stupefacenti, un uomo per cui quella di rapporti con bambini era una vera ossessione. Dalle intercettazioni emerge con orrore un quadro che lascia senza parole.
L’indagine affonda le radici nelle inchieste che i Nas di Milano portano avanti dallo scorso autunno, dopo essersi imbattuti in una conversazione del prete con uno spacciatore africano, detto Franky. Nelle loro telefonate Don Riccardo gli chiede se non riesca magari a trovare un bambino: le sue parole non lasciano dubbi sulle reali intenzioni «… eh, che mi piace… non hai tuoi amici che mi vogliono fare di tutto…?».
Si apre così il fascicolo su di lui, in cui si accumulano gli elementi. Sms in cui domanda a Franky di trovargli dei bambini che abbiano meno di 15 anni, oppure degli «uomini negri», in un crescere continuo fino a dicembre 2010, quando sembra individuata una possibile preda: un ragazzino di 11-12 anni. E’ la sera del 22 dicembre 2010 quando Don Seppia chiama un amico, invitandolo ad abusare insieme a lui di un minorenne, «così ci divertiamo».
La cosa però non va in porto in quell’occasione e il parroco arrabbiato torna a parlare con il pusher rincarando la dose e mostrando il lato più oscuro: «Ma puoi trovare qualche madre che ha un bambino… che ha bisogno di coca no?! ».
Una vicenda che apre voragini nel mondo della Chiesa e lascia attoniti tutti, a partire da Monsignor Bagnasco, guida spirituale della diocesi genovese.
foto via affaritaliani.it; informaveneto.it
Redazione
mi viene il voltastomaco solo a leggere. CHE SCHIFO. ed è ancora poco da dire.
E POI DITE MALE AGLI ALTRI SIETE I PRIMI!!!!!!!DOVETE MORIRE TUTTI…… BASTARDI …UOMINI DI CHIESA SI SI..POI DITE CHE LA GENTE NON CREDE ….A QUESTE CONDIZIONI PENSO CHE SOLO IL MINIMO…….
VAFFAN**** BASTARDIIII!!!!!!!!!!
Da prete, ferito ed addolorato… che fa fatica ad avere compassione per un confratello di tal fatta mi dico perché la sua comunità, prima ancora della Curia, abbia taciuto. Un sacerdote ha bisogno della sua comunità per stare in piedi e per essere santo. Se la sua comunità si “accontenta” di due grigliate e qualche gita non aiuterà mai un prete ad essere tale…