Premio Guidarello 2017: il 3 dicembre il riconoscimento ad honorem ad Andrea Riccardi

Scopriamo chi è questo importante personaggio del panorama italiano, fondatore della comunità di Sant’Egidio

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Si svolgerà a Ravenna il prossimo 3 dicembre, presso il Teatro Alighieri, l’edizione XLVI del Premio Guidarello, promosso da Confindustria Romagna ed assegnato ogni anno a personalità di spicco nel campo del giornalismo italiano.

Il riconoscimento ad honorem verrà assegnato quest’anno ad Andrea Riccardi, noto accademico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio. La cerimonia di premiazione, in programma a partire dalle ore 18, vedrà premiati importanti nomi del giornalismo italiano tra cui Guido Gentili, Alberto Angela, Iona Sermoneta, Lorenzo Cremonesi e sarà condotta dal giornalista e presentatore tv Bruno Vespa nonché presentata dall’ex giornalista e conduttrice RAI Margherita Ghinassi.

Circa l’assegnazione del Premio Guidarello ad honorem ad Andrea Riccardi, il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, spiega così le motivazioni che sono alla base della scelta:

“Come imprenditori siamo particolarmente attenti alle dinamiche internazionali in continua evoluzione: i conflitti in atto e le minacce alla democrazia non ci possono certamente lasciare indifferenti. Andrea Riccardi con il suo impegno personale e professionale ha contribuito alla risoluzione di varie tensioni in molti Stati dimostrando che la promozione del dialogo è strumento di pace fra popoli e religioni. Un riconoscimento non solo alle sue capacità diplomatiche, ma anche al coraggio e alla sua grande attenzione verso i più bisognosi”.

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Ma chi è Andrea Riccardi e perché è stato scelto per ricevere questo riconoscimento ad honorem?

Forse non tutti lo conoscono, ma Andrea Riccardi è un personaggio di spicco del panorama accademico italiano. Il suo nome è in primis legato alla fondazione della Comunità di Sant’Egidio, realtà impegnata nel supporto dei poveri e degli emarginati oltre che nel dialogo tra le religioni.

Nel 2011, poi, Riccardi prende parte al governo tecnico di Mario Monti in veste di Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione con l’obiettivo di dare il suo contributo in uno dei momenti forse più difficili vissuti da un’Italia lasciata in balia di sé stessa.

Nel settore accademico Riccardi è uno dei massimi studiosi italiani della Chiesa e, come è facile immaginare, professore ordinario di Storia contemporanea che insegna attualmente presso l’Università Roma Tre. Dal 2015 è presidente della Società Dante Alighieri, realtà impegnata nella tutela e nella diffusione della cultura italiana a partire dal linguaggio. Scrittore e giornalista per importanti testate italiane, tra cui Corriere della Sera e Huffington Post, è autore di numerosi saggi sul cattolicesimo contemporaneo. Tra i più famosi possiamo annoverare:

  • Mediterraneo. Cristianesimo e Islam tra coabitazione e conflitto (1997, Guerini e Associati)
  • Vescovi d’Italia. Storie e profili del Novecento (2000, San Paolo Edizioni)
  • Pio XII e Alcide De Gasperi. Una storia segreta (2003, Laterza)
  • Giovanni Paolo II. La biografia (2011, San Paolo Edizioni)

Come anticipato, dal 1973 al nome di Riccardi è associata la Comunità di Sant’Egidio, che sotto la sua guida cresce e si afferma nel panorama religioso italiano ed internazionale. Parallelamente, Riccardi nel corso della sua vita ha sempre portato avanti l’impegno accademico, insegnando in prestigiose università italiane come La Sapienza, l’università di Bari e attualmente Roma Tre.

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Nella lunga carriera di Riccardi un posto importante è riservato all’incarico politico all’interno del governo Monti: una proposta accettata con l’obiettivo di dare il proprio contributo in un momento di transizione particolarmente delicato quale è stato quello vissuto dall’Italia nel 2011. L’incarico di Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, vede il fondatore della Comunità di Sant’Egidio impegnato in tematiche come la lotta all’intolleranza e al razzismo, all’antigitanismo, l’affermazione del diritto di cittadinanza.

L’ex Ministro ed accademico è da sempre in prima linea nell’ambito della sfera sociale ed umanitaria e della cooperazione internazionale. Durante il mandato politico, dal punto di vista sociale, si è battuto per il riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati in Italia (ius culturae) mentre nel campo della cooperazione internazionale e della questione umanitaria ha avuto un ruolo centrale nella risoluzione dei conflitti in Mozambico, Guatemala e Costa d’Avorio.

Gli altri riconoscimenti

Il Premio Guidarello ad honorem 2017 non è il primo che Riccardi riceve. Nel 1999 è lui a vincere il Premio per la Pace dell’UNESCO, per la costante attività in Africa e non solo. Nel 2003 viene annoverato dalla rivista Time tra i trentasei “eroi moderni” d’Europa e l’anno successivo riceve il Premio Balzan per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli, dalla relativa Fondazione Internazionale. Il riconoscimento è significativo: si pensi solo che nel 1963 lo stesso venne ricevuto da Papa Giovanni XXIII. Tra i motivi alla base del riconoscimento rientra la realizzazione del programma Dream, per la lotta all’AIDS e alla malnutrizione in Monzambico.

Riccardi ha poi ricevuto il Premio Carlo Magno 2009 per l’impegno mostrato nella promozione di un’Europa unita e fondata su concetti quali pace e dialogo tra i popoli. Un riconoscimento prestigioso che, nel corso della storia, è stato ricevuto per lo più da importanti esponenti della classe politica internazionale: ricordiamo in particolar modo Winston Churchill, Robert Schuman e Angela Merkel.

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La Società Dante Alighieri e l’impegno per custodire e promuovere l’italianità

Il suo impegno nel campo del giornalismo e dell’informazione è frequente, con articoli, interviste ed estrapolati di saggi ospitati su importanti testate italiane. Prime fra tutte l’Huffington Post e il Corriere della Sera, ma anche Famiglia Cristiana ed occasionalmente quotidiani e riviste a carattere regionale. Il suo prestigio lo precede così come il suo amore per il prossimo e per una società giusta ed aperta alla diversità.

Oltre a quanto detto fin qui su questo personaggio italiano così importante, dal punto di vista socio-culturale Riccardi è profondamente convinto dell’importanza di custodire e diventare divulgatori dell’Italofonia e delle tradizioni italiane, attraverso il coinvolgimento delle imprese made in Italy che nel proprio settore sono impegnate nel portare l’italianità in tutto il mondo.

Recentemente, nel corso di un incontro tenutosi alla Società Dante Alighieri sull’argomento, il presidente Riccardi si è espresso spiegando le ragioni per cui occorre, nel 2017, costruire e lavorare per rafforzare il legame tra cultura umanistica e cultura d’impresa. Le aziende made in Italy, infatti, attraverso il loro lavoro, possono facilmente essere ottime divulgatrici della lingua e della cultura italiana anche oltre i confini nazionali.

«C’è una domanda crescente di italiano e italianità. Dobbiamo passare dall’Italnostalgia all’Italsimpatia, cioè creare una rete di simpatia intorno alla nostra identità», ha spiegato Riccardi.

Foto via frontierarieti.com, santegidio.org, Facebook Andrea Riccardi

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