
“PPP. Una polemica inversa”: Roma ricorda Pasolini con una mostra d’arte
A pochi giorni dal trentasettesimo anniversario della tragica e violenta morte di Pier Paolo Pasolini, sopraggiunta nella notte tra l’1 e il 2 Novembre del 1975 nei pressi dell’idroscalo di Ostia, Roma commemora la figura profetica dell’intellettuale italiano più importante in termini socio-artistici tramite la mostra d’arte PPP Una polemica inversa.
L’inaugurazione dell’esposizione avrà luogo domani, martedì 30 ottobre, nell’apposito spazio concesso dal Palazzo Incontro in Via dei Prefetti 22 (nei pressi di via del Corso) e consisterà nel presentare le finalità principali della manifestazione.
Fonte di ispirazione primaria, dunque, sarà soprattutto l’elevatissima attività poetica vissuta dal poliedrico intellettuale bolognese. Ventidue artisti, dunque, sulla base di undici suoi componimenti in versi, esporranno le proprie rispettive opere nel tentativo di rendere omaggio, in tal senso, alla figura di uno dei maggiori e necessari intellettuali di sempre.
Componimenti tratti dalle raccolte più note e profeticamente controverse (tra cui Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo e Poesia in forma di rosa) saranno il nucleo fondante delle opere di molti tra i più importanti pittori, fotografi e scultori contemporanei quali Claudio Abate, Carla Accardi, Gianfranco Baruchello, Matteo Basilé, Veronica Botticelli, Laura Canali, Giuseppe Capitano, Gianni Dessì, Mauro Di Silvestre, Rocco Dubbini, Giosetta Fioroni, Nino Giammarco, Franco Gulino, Jannis Kounellis, Elena Nonnis, Nunzio, Giuseppe Pietroniro, Michelangelo Pistoletto, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, Sten & Lex.
Dalle parole del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, pubblicate nell’introduzione al catalogo della mostra (edito da Fandango Libri), si evince che la manifestazione rappresenta, nella sostanza, «un’occasione per mischiare – nel segno dei suoi versi – linguaggi e persone, artisti e generazioni. E credo davvero che questo approccio libero e aperto rispetti profondamente una delle caratteristiche più particolari di Pasolini: tra i grandi intellettuali italiani del Novecento, non ce n’è stato uno più eclettico, uno così affamato di libertà espressiva e varia umanità. Questa mostra è anche un riconoscimento non formale o retorico ad un uomo che con le istituzioni ebbe un rapporto coraggiosamente conflittuale».
Alle ore 12:00 avrà luogo una conferenza stampa in presenza dello stesso Zingaretti al fianco di Achille Bonito Oliva, lo scrittore Gianni Borgna e il curatore della mostra Flavio Alivernini. Gli stessi relatori, poi, alle ore 18:00 condurranno i visitatori nella visione della mostra aprendo le sale espositive su due piani. In una di queste, inoltre, sarà possibile rivedere il film La rabbia di Pasolini, ricostruzione ipotetica (realizzata da Giuseppe Bertolucci su idea di Tatti Sanguineti) basata su pellicole e scritti originali che lo stesso Pasolini, nel 1963, avrebbe voluto inserire nel film poeticamente documentario se non fosse stato costretto, per contratto, a cedere la restante a Giovannino Guareschi.
«In un’epoca come la nostra – sostiene Bonito Oliva nel suo saggio critico contenuto nel catalogo – in un momento così difficile del nostro vivere in cui la politica si è fatta espropriare dall’economia e l’economia dalla finanza, la comunione tra il verbo poetico di Pasolini ed il deposito iconografico degli artisti può indicare la speranza ed il sospetto di un futuro migliore».
Per ulteriori informazioni, contattare il numero telefonico +39 392 2984600 oppure inviare una mail all’indirizzo info@teoremacultura.com.
(Foto: avsforum.com / ipercritica.com)
Stefano Gallone
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