Istat: potere d’acquisto e redditi in calo nel 2009

Secondo l’Istat il potere d’acquisto è sceso dell’1,6% e il reddito si è abbassato di 565 euro in un anno. Federconsumatori: «drammatico crollo». Sacconi: «2010 anno impegnativo»

di Nicola Gilardi

euro-currency-01Roma – Tutti quelli che pensavano che la crisi fosse alle spalle si sbagliavano di grosso. I dati dell’Istat non lasciano spazio alle interpretazioni. Il potere d’acquisto delle famiglie italiane è sceso dell’1,6% tra ottobre 2008 e settembre 2009 e la contrazione è stata di 565 euro nei bilanci delle famiglie. I consumi si sono ridotti maggiormente rispetto al reddito (-1,5%) e si è registrata una maggiore propensione al risparmio (+0,4%). A essere penalizzate, sono state anche le aziende, che hanno registrato un calo dei profitti (-2%).

Federconsumatori parla di un «drammatico crollo» dovuto alla crisi. La situazione potrebbe addirittura peggiorare perché nel 2010 si avranno aumenti che riguarderanno i carburanti, le assicurazioni delle auto e le bollette di gas, acqua e rifiuti. In totale, quest’anno, la spesa degli italiani aumenterà circa di 660 euro.

Per il Codacons la situazione sarebbe ancora più preoccupante e viene sottolineata la situazione dei redditi più bassi: «I pensionati al minimo, così come le famiglie a rischio di povertà relativa, hanno un’inflazione da doppia a tripla rispetto alla media delle famiglie italiane». La richiesta della stessa associazione è di creare degli indici dei prezzi ad hoc per le fasce più deboli e avere maggiore chiarezza sugli effetti della crisi. Richiesta che non ha trovato, però, accoglimento. I sindacati Cgil e Uil sono concordi sulla gravità della situazione e reclamano a gran voce provvedimenti da parte del governo per il futuro delle famiglie.

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Minstro Sacconi

Il ministro Sacconi ha confermato la difficoltà del momento ed ha dichiarato: «Il 2010 sarà un anno impegnativo per quanto riguarda la crisi sociale perché si aggiunge alla flessione della domanda la propensione di molte imprese alla riorganizzazione, alla strutturazione e quindi all’espulsione anche dei lavoratori».

Per Giuseppe Fioroni, responsabile del welfare del Pd, la domanda è soltanto una: «Cos’altro deve emergere dagli indicatori economici  perché il governo la smetta con le chiacchiere e passi ai fatti?». Per l’ex ministro i dati dell’Istat fotografano perfettamente le  «gravi difficoltà» che devono affrontare le famiglie italiane.

Sebbene si confermi il pensiero che gli italiani siano un popolo di risparmiatori, la situazione, soprattutto per le fasce più deboli diventa difficile. Il prossimo anno sarà molto complicato e gli ammortizzatori sociali saranno decisivi per molte famiglie italiane a rischio povertà. Ma l’annuncio del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, di qualche settimana fa, riguardante il cattivo funzionamento degli ammortizzatori, resta ancora inascoltato.

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Una risposta a Istat: potere d’acquisto e redditi in calo nel 2009

  1. avatar
    Sè... 12/01/2010 a 14:16

    Infatti, lo dice chi nn ha problemi( presidente del consiglio), invece nn c si rende conto che mlt famiglie nn arrivano nemmeno a metà del mese non + alla fine. Lo Stato Italiano dovrebbe impegnarsi maggiormente a dire meno cavolate e a fare più il punto sulla situazione.

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