Pet therapy: un cane in ospedale come cura per la padrona

Autorizzato l'ingresso di un cane in ospedale in accoglimento della richiesta di una paziente. Un caso di Pet theraphy avvenuto nell'ospedale di Perugia

pet-therapy-foto

(scienzeinfermieristiche.net)

Un cane in ospedale per le esigenze terapeutiche della sua padrona: è successo all’ospedale di Perugia dove un cucciolo di labrador fa ora compagnia a una ragazza ricoverata nella struttura di Medicina interna e scienze endocrine e metaboliche. La direzione sanitaria del Santa Maria della Misericordia, cosciente dei notevoli benefici che la salute della paziente ne avrebbe tratto, ha infatti accordato il permesso all’ingresso dell’animale.

I VATAGGI DELLA PET THERAPY – «La paziente fin dal suo arrivo nella nostra struttura ha espresso il desiderio di poter avere per qualche ora al giorno il cane preferito» ha detto il dottor Simone Pampanelli all’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera. «La ragazza – ha aggiunto - ha tratto sicuro giovamento dalla presenza del suo animale nella sua stanza di degenza. La scienza ha definitivamente accertato – sottolinea ancora l’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera – l’importanza della relazione cane-paziente e nella struttura di oncoematologia pediatrica del Santa Maria della Misericordia da tempo alcuni volontari per molte ore della settimana svolgono una intensa attività ludica tra animali e piccoli pazienti». «Non solo Pet therapy – sostiene il direttore sanitario dottoressa Manuela Pioppo -, a breve estenderemo questo percorso di umanizzazione anche nella struttura di oncologia medica, individuando un apposito spazio. Verranno valutate di caso in caso le richieste avanzate dai medici che dovranno evidenziare una utilità terapeutica».

VERSO LA REGOLAMENTAZIONE DELLA PET THERAPY – Già da tempo regioni come la Toscana e l’Emilia Romagna hanno adottato delibere per regolare l’accesso degli animali da compagnia negli ospedali.  Nel gennaio del 2012, inoltre, una sentenza giudiziaria ha sancito che il «sentimento per gli animali costituisce un valore e un interesse a copertura costituzionale» e ha quindi concesso ad una donna che ne aveva fatto richiesta di poter ricevere il proprio cane in ospedale, nonostante i medici ne avessero negato il permesso. Tale sentenza può dunque essere definita come una manifestazione lampante della rivoluzione dei costumi che investe l’epoca contemporanea, nonché della saggia apertura della medicina verso nuovi orizzonti.

Antonietta Mente

@AntoMente

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