
‘Pantera’: il ritorno di Stefano Benni tra magia e disillusione
Recensione del nuovo libro di Stefano Benni: 'Pantera', una raccolta di racconti tra sogni e malinconica disperazione
Stefano Benni torna in libreria con un’opera composta da due brevi racconti onirici e ricchi di malinconia e che prende il titolo dal primo dei due, Pantera.
I TRE PRINCIPI – L’Accademia dei Tre Principi è una sala da biliardo nascosta nel ventre della città, a cui si accede da una lunga scala che sembra portare quasi al centro della terra. Sotto si radunano anime perse, è un luogo «pieno di ricordi, di rimpianti, di desideri spenti». I protagonisti che si ritrovano in questa realtà parallela, il Puzzone, Elvis, Tamarindo e gli altri, sanno che lì sotto si gioca molto di più di semplici partite di biliardo: in una gara è racchiuso il significato di una vita passata sprecando ogni opportunità, lasciando passare ogni treno, ogni occasione, ogni carambola fortunata. Come racconta il cieco e saggio Borges al protagonista della vicenda, un ragazzino abbandonato a sé stesso che si trova a lavorare nella sala da biliardo, «qui possiamo credere che il nostro destino sia sospeso, non ancora scritto. Ogni notte ci portiamo dietro questo brandello di speranza. Così il dolore, a volte, non ci uccide».
PANTERA – L’Accademia è un luogo dove l’umanità raccolta è prettamente maschile. Ma una leggenda vuole che un giorno sia passata una donna: bella, magnetica e malinconica, soprannominata «Pantera» per i vestiti scuri e l’eleganza, ha sfidato i migliori giocatori, li ha sconfitti ed è scomparsa. Fino a quella sera in cui tutti improvvisamente smettono di giocare e si incantano all’ingresso di una figura sinuosa, mistica e affascinante: è tornata Pantera e di nuovo mostra la sua abilità vincendo tutte le gare, sia contro i campioni locali, sia contro sfidanti venuti da lontano. Ma la vita è una beffa crudele e, come una palla che si ferma irriverente sul ciglio di una buca, anche il destino di Pantera si rivelerà sfuggente e vigliacco.
AIXI – Il destino di Aixi è invece ancora tutto da scrivere: dodici anni, tanto goffa sulla terraferma, quanto leggera e disinvolta come una sirena quando si tuffa tra le onde del mare, si trova a dover affrontare la malattia del padre e l’abbandono della madre, mostri forse più grandi di lei, ma non della sua straordinaria forza di volontà. Quella che la porta a sfidare la distesa azzurra e salata nel cuore della notte, lottando contro un pesce più pesante del suo piccolo cuore, in un’esplicita rievocazione del romanzo Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, per poter sfamare il genitore sofferente e ormai privo di soldi e medicine. Quale strada percorrerà Aixi? Suo padre guarirà e la porterà di nuovo a pescare? O si trasferirà in città dalla sgradevole zia a vivere come qualunque altra adolescente? Oppure esiste un altro percorso che Aixi sceglierà?
L’AUTORE – Stefano Benni torna a pubblicare un’opera letteraria, quasi due anni dopo il romanzo Di tutte le ricchezze (Feltrinelli 2012, «Narratori», € 16,00). In questo caso riprende il genere racconto, in cui più volte si è già cimentato nella sua lunga e prolifica carriera, partendo dal grande successo di Bar Sport, pubblicato prima nel 1976 da Mondadori e poi riedito nel 1997 da Feltrinelli, fino ad arrivare a Le Beatrici (Feltrinelli 2011, «I Narratori», € 9,00). Lo stile narrativo dell’autore bolognese non cambia: costruisce un’ambientazione onirica, con personaggi, situazioni e un linguaggio quasi surreali, rievocando in questa circostanza il luogo del bar, già sperimentato fin dai primi racconti, vere pietre miliari della letteratura italiana contemporanea.
MALINCONIA – Ma in entrambi gli episodi narrati, Benni dimostra di sentire assai più distante che in passato quella vena ironica che ha regalato ai lettori pagine non solo magiche e riflessive, ma terribilmente divertenti. In Pantera le grandi protagoniste sono la malinconia, la disillusione e la disperazione, intesa nel senso etimologico del termine: mancanza di speranza. Se nella seconda storia Benni lascia la sorte di Aixi aperta all’interpretazione del lettore, del primo racconto restano il senso del tempo che passa invano e l’amaro in bocca delle occasioni perdute. Nel complesso Stefano Benni, come è consuetudine fin dalle prime opere, dimostra una capacità unica di caratterizzare personaggi tratti dalla realtà quotidiana e di trasferirli in un contesto onirico, grazie a uno stile e a un’abilità narrativa impareggiabili. Ma quel tocco sarcastico e quel tono disincantato nell’affrontare la vita è ciò che manca di più nell’ultimo scritto dell’autore bolognese.
Stefano Benni, Pantera, Feltrinelli 2014, «I Narratori», pp. 106 € 12,00
Daniele Leone
@DanieleLeone31